L’opposizione al regime di Putin in Russia sta dimostrando di essere più forte di quanto si pensasse. Lo afferma Boris Belenkin, responsabile della Biblioteca di Memorial, un’organizzazione russa premiata con il Nobel per la pace nel 2022 per il suo impegno nella difesa dei diritti umani. Belenkin è stato costretto a lasciare la Russia dopo che Memorial è stata liquidata per una sentenza giudiziaria due anni fa, e attualmente vive nella Repubblica Ceca.

Belenkin ha recentemente presentato il suo ultimo libro, intitolato “Non lasciare che ci uccidano – Storie di Memorial”, durante un incontro a Roma. Nel libro, l’autore racconta la sua esperienza e l’impegno di Memorial nel promuovere la ricerca storica e tutelare la memoria delle vittime dello stalinismo, collegando gli studi sul passato sovietico alla difesa dei diritti umani nella Russia contemporanea.

Una delle cose che ha sorpreso Belenkin è stata la partecipazione di un elevato numero di persone ai funerali di Alexei Navalny, dissidente russo morto di recente. Secondo Belenkin, questo dimostra che l’opposizione al regime di Putin non riguarda solo una piccola parte della società, ma ha radici profonde nella società russa.

Belenkin ha anche espresso speranza nel vedere manifestazioni di dissenso e memoria di Navalny durante le elezioni, nonostante la rielezione di Putin fosse praticamente scontata. Secondo Belenkin, le alternative al voto per Putin erano praticamente nulle, ma vedere persone che si presentano ai seggi elettorali come forma di protesta gli ha dato speranza per il futuro della Russia.

Tuttavia, Belenkin ha anche criticato il mondo giornalistico, sostenendo che la notizia della rielezione di Putin dovrebbe ricevere lo stesso spazio mediatico di un ubriacone che cade in una fontana. Secondo lui, la Russia non ha una vera libertà di stampa e il giornalismo è molto limitato.

Belenkin ha anche commentato sulla situazione in Ucraina e a Gaza, affermando che teme che la situazione possa sfociare in una terza guerra mondiale. Ha espresso il suo rispetto per il Papa, ma ha anche detto di temere che le cose possano finire male.

Nonostante l’esilio forzato dalla Russia, Belenkin ha sottolineato che Memorial continua a lavorare sia nelle ex Repubbliche sovietiche che nel resto d’Europa. L’organizzazione sta portando avanti la sua missione di promuovere la ricerca storica e difendere i diritti umani, nonostante le difficoltà incontrate.

In conclusione, la realtà dell’opposizione a Putin in Russia è sorprendente e dimostra che c’è un sentimento di dissenso radicato nella società russa. Nonostante le sfide che devono affrontare, organizzazioni come Memorial continuano a lottare per i diritti umani e la memoria delle vittime dello stalinismo. Speriamo che il futuro della Russia possa essere caratterizzato da maggiore libertà e democrazia.

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