Il lavoro è la vera infrastruttura del porto: questa è la convinzione di Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, che ha tracciato un bilancio della sua esperienza a capo del porto durante un convegno sull’intermodalità nei trasporti organizzato da Fit-Cisl. Secondo D’Agostino, la misura per capire se un porto sta funzionando bene o male non è basata sul traffico, ma sulla presenza di lavoro.
A differenza di quanto suggeriscono i libri di testo di management, D’Agostino ha deciso di non seguire la strada della terzializzazione e della privatizzazione. Al contrario, ha deciso di espandere il settore pubblico, passando da 12 imprese partecipate a 130. Questa scelta ha permesso di mantenere un equilibrio anche in periodi di difficoltà come quello attuale, in cui il lavoro è scarseggiante.
Secondo D’Agostino, il pubblico deve avere una visione su ciò che accade nel mondo e investire in modo diversificato. In questo modo, si può creare ricchezza e valore che diventano patrimonio di tutti. Il ruolo dell’Autorità di sistema portuale è proprio quello di garantire che ciò avvenga.
La gestione del lavoro è fondamentale per il successo di un porto. Non importa quanto traffico passa attraverso le sue banchine, se non ci sono persone che lavorano, il porto non può funzionare correttamente. D’Agostino ha dimostrato che è possibile mantenere un equilibrio anche in periodi di crisi, grazie a una gestione oculata del settore pubblico e a una visione lungimirante.
Il porto di Trieste è un esempio di come si può ottenere il successo concentrandosi sul lavoro e investendo in modo diversificato. La decisione di non seguire le tendenze del mercato e di mantenere un forte settore pubblico si è rivelata vincente. Al contrario di quanto si possa pensare, il settore pubblico può essere un motore di sviluppo e di creazione di occupazione.
La visione di D’Agostino è un esempio per tutti i porti italiani e non solo. È importante capire che il valore di un porto non è solo dato dal traffico che passa attraverso di esso, ma anche dalle persone che lavorano al suo interno. Investire nel lavoro significa investire nel futuro e garantire la crescita economica di un territorio.
In conclusione, il lavoro è la vera infrastruttura del porto. È grazie alle persone che lavorano al suo interno che un porto può funzionare correttamente. La gestione oculata del settore pubblico e una visione lungimirante possono garantire il successo anche in periodi di crisi. Il porto di Trieste è un esempio di come si può ottenere il successo concentrandosi sul lavoro e investendo in modo diversificato. È importante seguire l’esempio di D’Agostino per garantire il futuro dei porti italiani.