Il giornalista e editorialista Claudio Tito ha pubblicato il suo ultimo libro intitolato “Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata alla sconfitta”. Il libro si propone di analizzare i processi politici, i retroscena e le sfide che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni in Europa, mostrando come l’obiettivo finale di una federazione politica non sia solo un’idea utopistica, ma una necessità ineludibile per i 450 milioni di europei.

Il libro di Tito arriva poche settimane prima delle elezioni europee, un momento cruciale per il futuro dell’Unione. Il volume si propone di esaminare con rigore i rischi e le opportunità di un’Unione sempre più terreno di scontro tra progressisti e destre.

Nonostante le grandi difficoltà, il libro lancia un messaggio di ottimismo nei confronti del processo di integrazione dell’Unione. Tito sostiene che solo una “Nazione Europa” può competere da pari a pari con gli attori mondiali della globalizzazione, superando l’idea di “piccole patrie”.

La tesi centrale del libro è che i sovranisti continuano a connettere il concetto di Nazione con la dimensione ristretta dei singoli Paesi, senza cogliere i limiti imposti dalla gestione periferica dei problemi. Tito sostiene che l’ampliamento dei confini dell’Europa e la trasformazione dell’Unione in una nazione sono l’unica possibilità per risolvere i problemi dei cittadini e competere con gli altri giganti del mondo.

Il libro cita anche Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Europa, che sosteneva che “L’Europa sarà forgiata nelle crisi”. Tito sostiene che le ultime crisi, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, hanno dato una svolta decisiva all’Unione, che ha accettato la formazione di debito comune con il Recovery Fund, ha agito in modo coeso in ambito sanitario con gli acquisti collettivi dei vaccini e ha introdotto elementi di organizzazione della difesa sovranazionale.

Tuttavia, affinché questi “semi di sovranità europea” possano crescere e diventare un albero robusto, l’Unione deve abbandonare progressivamente gli accordi e i veti tra gli Stati, trasferendo poteri verso le istituzioni condivise e ripensando la governance della moneta unica dotandosi di un bilancio comune.

Il libro mette in guardia sul rischio di un ritorno agli steccati nazionali, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee. Tuttavia, l’autore sostiene che le ricette sovraniste si rivelano impraticabili al governo e che tutti devono fare i conti con l’irreversibilità del processo comunitario.

Il commissario Ue all’Economia ed ex premier Paolo Gentiloni, nella prefazione al libro, sottolinea i meriti dell’Europa nel superare con successo la pandemia e la guerra, definiti “i due cigni neri” della nostra epoca. Gentiloni sottolinea l’unità e la solidarietà dell’Unione nella risposta a queste crisi, ma avverte che i passi avanti realizzati devono tradursi in un cambio di paradigma duraturo per evitare passi indietro.

In conclusione, il libro di Claudio Tito analizza il conflitto tra sovranisti e l’Europa, sottolineando la necessità di un’Europa unita e federale per affrontare le sfide globali. Nonostante le difficoltà, il libro lancia un messaggio di ottimismo e invita l’Unione a consolidare i progressi compiuti e a progettare un futuro di speranza.

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