Titolo: “Il futuro dell’Europa: verso una Nazione unita?”

La crescente tensione tra l’Europa unita e i movimenti sovranisti è al centro dell’analisi di Claudio Tito nel suo nuovo libro “Nazione Europa. Perché la ricetta sovranista è destinata alla sconfitta”. In questo volume, il giornalista de la Repubblica e corrispondente da Bruxelles, si propone di svelare i processi politici, i retroscena e le poste in gioco che hanno caratterizzato gli ultimi tre anni di cambiamento radicale per l’Europa.

In un periodo cruciale per il futuro dell’Unione, a poche settimane dalle elezioni europee, Tito offre un’analisi rigorosa dei rischi e delle opportunità che l’Unione Europea affronta come terreno di scontro tra progressisti e destre. Nonostante le difficoltà, l’autore lancia un messaggio di ottimismo riguardo al processo di integrazione europea. Secondo lui, solo una “Nazione Europa” può competere da pari a pari con i grandi attori mondiali della globalizzazione.

La tesi centrale del libro è che i movimenti sovranisti continuano a connettere il concetto di nazione con la dimensione ristretta dei singoli Paesi. Questi movimenti invocano l’interesse nazionale senza comprendere i limiti imposti dalla gestione periferica dei problemi. Tito sostiene che per risolvere i problemi dei cittadini, l’unica possibilità è ampliare i confini e trasformare l’Europa in una nazione in grado di competere con i giganti del mondo.

Tito cita una frase di Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Europa, per spiegare come le recenti crisi, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, abbiano segnato una svolta decisiva per l’Unione. Queste crisi hanno spinto l’UE ad agire in modo più coeso, accettando la formazione di debito comune con il Recovery Fund, acquistando vaccini in modo collettivo e adottando elementi sovranazionali nell’organizzazione della difesa.

Tuttavia, affinché questi “semi di sovranità europea” possano crescere e diventare una realtà solida, è necessario che l’Unione abbandoni progressivamente gli accordi e i veti tra gli Stati, trasferendo poteri verso istituzioni condivise e rivedendo la governance della moneta unica, dotandosi di un bilancio comune.

Nonostante il rischio di un ritorno agli steccati nazionali, Tito sostiene che le ricette sovraniste si rivelano impraticabili al governo. Tutti devono fare i conti con l’irreversibilità del processo comunitario. Anche il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, sottolinea i meriti dell’Europa nel suo contributo alla prefazione del libro. Gentiloni evidenzia la capacità dell’UE di superare con successo la pandemia e la guerra, definendole “i due cigni neri” della nostra epoca. La risposta europea a queste crisi è stata contrassegnata dall’unità e dalla solidarietà, nonché dal rilancio degli investimenti con risorse comuni.

Tuttavia, Gentiloni avverte che i progressi compiuti devono tradursi in un cambiamento di paradigma duraturo. Di fronte all’incertezza economica, alla situazione geopolitica tesa e alle difficoltà che molti cittadini ancora vivono, l’Europa ha bisogno di un nuovo progetto di speranza.

In conclusione, il libro di Claudio Tito fornisce un’analisi approfondita del contrasto tra l’Europa unita e i movimenti sovranisti. Mentre i sovranisti continuano a connettere il concetto di nazione con i singoli Paesi, Tito sostiene che solo una “Nazione Europa” può competere con successo nel contesto globale. Nonostante le difficoltà, l’autore si mostra ottimista riguardo al processo di integrazione europea e sottolinea la necessità di abbandonare gli accordi nazionali in favore di istituzioni condivise e una governance più solida.

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