Pompei, la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., continua a svelare i suoi misteri. Gli scavi in corso presso il Parco Archeologico di Pompei hanno portato alla luce nuovi dati sull’edilizia romana, offrendo un’illuminante visione della vita quotidiana dell’epoca.

Negli ambienti di antiche domus nella Regio IX, insula 10, sono state scoperte importanti testimonianze di un cantiere in piena attività. Gli archeologi hanno rinvenuto strumenti di lavoro, tegole e mattoni di tufo accatastati e cumuli di calce, che indicano che l’attività edilizia era ancora in corso al momento dell’eruzione.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha dichiarato che Pompei è uno scrigno di tesori e che molto materiale deve ancora emergere. Il governo italiano ha stanziato fondi per nuovi scavi in tutto il paese, di cui una parte importante è destinata proprio a Pompei. Sangiuliano ha sottolineato che mai come in questo momento sono attivi così tanti scavi nel sito, rendendo questo un record degli ultimi decenni.

L’area in cui si sta svolgendo lo scavo è finalizzata alla regimentazione dell’assetto idrogeologico lungo il confine tra la parte scavata e quella non scavata della città romana. Gli studiosi ritengono che il cantiere fosse attivo fino al giorno dell’eruzione del Vesuvio. L’eruzione iniziò intorno all’ora di pranzo e durò fino alla mattina del giorno successivo.

Nella casa con il panificio di Rustio Vero, sono state documentate numerose evidenze dei lavori in corso. L’atrio era parzialmente scoperto e sul pavimento erano accatastati i materiali per la ristrutturazione. Su un’anta del tablino, un ambiente di ricevimento decorato in IV stile pompeiano con un quadro mitologico raffigurante “Achille a Sciro”, sono ancora visibili i conteggi del cantiere, scritti in numeri romani a carboncino.

Queste scoperte archeologiche sono di grande importanza, poiché offrono una preziosa testimonianza della vita quotidiana degli antichi romani. Ci permettono di comprendere meglio l’organizzazione dei cantieri edili, l’utilizzo dei materiali e le tecniche costruttive dell’epoca. Inoltre, dimostrano quanto sia ancora possibile scoprire nuovi dettagli su Pompei, nonostante secoli di scavi e studi.

Il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel, ha sottolineato che questi ritrovamenti sono solo la punta dell’iceberg e che c’è ancora molto da scoprire. Il governo italiano sta lavorando anche su altri fronti per preservare e valorizzare il patrimonio archeologico, come la creazione di un grande museo presso lo Spolettificio di Torre Annunziata, dove saranno esposti tutti questi reperti.

In conclusione, Pompei continua a stupire il mondo con le sue scoperte archeologiche. Grazie agli scavi in corso, abbiamo la possibilità di esplorare e comprendere meglio l’edilizia romana e la vita quotidiana dei suoi abitanti. Questi nuovi dati sono un ulteriore passo avanti nella nostra conoscenza di questa antica città e ci fanno capire che ci sono ancora tanti segreti da svelare sotto le sue antiche rovine.

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