La Regio IX di Pompei è un vero e proprio tesoro archeologico che continua a svelare interessanti segreti sulla vita quotidiana dell’antica Roma. Gli scavi in questa zona hanno portato alla luce un cantiere romano attivo durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Questo cantiere, che interessava un’intera area dell’insula 10, offre una preziosa opportunità per studiare l’edilizia romana e le tecniche di costruzione utilizzate.
Nel corso degli scavi, gli archeologi hanno scoperto strumenti di lavoro, tegole e mattoni di tufo accatastati, e cumuli di calce. Particolarmente interessante è la casa con il panificio di Rustio Vero, dove sono state trovate numerose testimonianze dei lavori in corso. Nell’atrio della casa, parzialmente scoperto, si trovavano materiali per la ristrutturazione e su un’anta del tablino si possono ancora leggere i conteggi del cantiere, scritti in numeri romani a carboncino. Anche l’ambiente che ospitava il larario presenta tracce delle attività in corso, come anfore riutilizzate per spegnere la calce.
Uno degli aspetti più interessanti emersi dagli scavi è l’utilizzo della calce viva nella costruzione dei muri. Normalmente, la calce viene spenta immersa nell’acqua prima dell’uso in cantiere, ma a Pompei sembra che fosse miscelata con la sabbia pozzolanica prima del contatto con l’acqua. Questo permetteva alla miscela di rimanere calda durante la costruzione delle pareti, accelerando i tempi di asciugatura e abbreviando i tempi di realizzazione dell’intera costruzione. Tuttavia, sembra che per l’intonacatura delle pareti la calce venisse prima spenta e poi mescolata con gli inerti.
L’utilizzo della calce viva in questo modo era una prassi comune nell’antica Roma e ha contribuito alla realizzazione di importanti monumenti come il Colosseo, il Pantheon e le Terme di Caracalla. Gli scavi in corso a Pompei offrono un’opportunità unica per osservare da vicino come funzionava un cantiere antico e studiare le tecniche costruttive degli antichi romani.
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, sottolinea l’importanza di queste scoperte e l’opportunità di imparare dagli antichi romani in termini di sostenibilità e riuso dei materiali. Pompei continua ad essere un cantiere permanente, dove ricerca, messa in sicurezza, manutenzione e fruizione sono attività connesse e quotidiane.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha anche sottolineato l’impegno del governo nel finanziare nuovi scavi in tutta l’Italia, con una parte significativa dei fondi destinati proprio a Pompei. Questo dimostra l’importanza che viene data alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio storico e archeologico del paese.
Pompei è un vero e proprio scrigno di tesori che ancora deve rivelare molte delle sue bellezze. Gli scavi in corso offrono una straordinaria opportunità per sperimentare le potenzialità di una stretta collaborazione tra archeologi e scienziati dei materiali. Attraverso l’analisi dei materiali e delle tecniche costruttive, è possibile scoprire nuovi dettagli sulla vita quotidiana dell’antica Roma e imparare dai nostri antenati romani.