Corrado Guzzanti, uno dei più grandi comici e attori italiani, è il protagonista di una nuova intervista per il ciclo “Stories” di Sky TG24. Durante l’intervista, Guzzanti analizza l’evoluzione della satira nel corso degli anni e afferma che tutto è cambiato. Secondo lui, negli anni ’90, quando lui e i suoi colleghi facevano satira sui politici, questi erano ancora per lo più intellettuali. La satira aveva uno scopo ben preciso, quello di essere una sorta di Davide contro Golia. Oggi, invece, c’è una maggiore libertà di scherno, amplificata soprattutto dai social media, ma meno programmi televisivi specificamente dedicati alla satira. Guzzanti sostiene che la satira sia diventata più ordinaria, come tutto il resto.
Durante l’intervista, Guzzanti rivela anche alcuni aspetti personali della sua vita e carriera. Racconta di come sia stato un pessimo studente e di come il liceo gli abbia fornito materiale per i suoi personaggi comici più famosi. Confessa di essere un agnostico quantistico e di essere affascinato dalla materia, tanto da aver interpretato diversi personaggi che parlano di religione e filosofia. Guzzanti parla anche del suo approccio al lavoro, rivelando di essere un po’ puntiglioso e di avere un’idea molto chiara di ciò che vuole raggiungere.
Durante l’intervista, Guzzanti rivela anche alcuni rimpianti riguardo alla sua carriera. Confessa di aver detto “no” molte volte al cinema, anche a registi importanti, perché all’epoca non gli sembrava la cosa giusta da fare. Ora, invece, si rende conto che gli piace molto anche fare l’attore senza regole, liberato dalla scrittura. Guzzanti ammette anche di avere una certa ambizione di avere una seconda carriera come attore, ma la sua carriera ha preso una direzione diversa.
Parlando dei suoi ruoli più recenti, Guzzanti parla del suo personaggio in “I Delitti del Barlume”, Paolo Pasquali, un personaggio che non si capisce perché sia lì e che è stato creato in modo del tutto diverso da quello che il regista aveva in mente. Guzzanti ricorda anche la sua interpretazione indimenticabile di padre Frediani in “Boris”, una serie che è diventata un cult grazie alla pirateria. Guzzanti ammette di aver apprezzato molto anche la sua partecipazione a “Lol – Chi ride è fuori”, nonostante non fosse nella sua comfort zone.
Infine, Guzzanti parla delle sue future prospettive creative. Ha in programma uno spettacolo teatrale per l’anno prossimo e sta lavorando su un soggetto che potrebbe diventare un film o una serie. Ha anche intenzione di pubblicare una raccolta di racconti, anche se scherza dicendo che probabilmente uscirà postuma, dato il tempo che di solito impiega per completare i suoi progetti.
In conclusione, l’intervista con Corrado Guzzanti offre un’interessante analisi dell’evoluzione della satira in Italia e fornisce uno sguardo intimo sulla vita e la carriera di uno dei più grandi comici italiani. Guzzanti dimostra di essere un artista eclettico e ambizioso, sempre in cerca di nuove sfide e opportunità creative.