Il Partito Democratico (Pd) propone un utilizzo più autonomo e meno propagandistico dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore delle telecomunicazioni. Secondo i parlamentari del Pd, il governo sembra allontanarsi dall’Europa in tema di intelligenza artificiale, non aderendo all’AI Act che l’Europa ha adottato per normare l’IA. Questo atto prevede anche la creazione di un organo vigilante stabilito da ogni paese per monitorare l’evoluzione, l’uso etico e le politiche relative all’IA.

I parlamentari del Pd sostengono che l’organo vigilante deve godere di piena autonomia per valutare le implicazioni etiche, sociali e giuridiche dell’IA senza vincoli o pressioni politiche. Questa scelta non è motivata dalla sfiducia nelle capacità delle agenzie governative, ma dalla consapevolezza dell’incapacità del governo nel gestire una tecnologia così pervasiva e potente. Soprattutto quando l’uso dell’IA può avere un impatto sui diritti dei cittadini, come nella sicurezza e nella salute.

I parlamentari del Pd sperano che il governo voglia confrontarsi con il Parlamento non solo riguardo all’organo vigilante, ma anche sulle altre proposte presentate dal Pd per lo sviluppo dell’IA. Secondo loro, queste proposte offrirebbero soluzioni concrete ed efficaci che metterebbero fine alla propaganda immaginifica e davvero artificiale della Presidente del Consiglio e del sottosegretario Butti.

In conclusione, il Pd sostiene la necessità di un utilizzo più autonomo e meno propagandistico dell’IA nel settore delle telecomunicazioni. Ritengono che l’organo vigilante debba essere indipendente e libero da influenze politiche per valutare le implicazioni etiche, sociali e giuridiche dell’IA. Sperano che il governo si confronti con il Parlamento sulle proposte del Pd per lo sviluppo dell’IA, offrendo soluzioni concrete ed efficaci.

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