Il Punto di ascolto anti-mobbing di Trieste è un esempio di buone prassi che si sono sviluppate nella regione del Friuli Venezia Giulia dal 2005 per garantire il benessere dei lavoratori e contrastare le molestie morali e psico-fisiche sul posto di lavoro. Questo punto di ascolto rappresenta uno strumento privilegiato per osservare il fenomeno e definire azioni d’intervento mirate.
Durante la presentazione dell’attività annuale del Punto di ascolto anti-mobbing, l’assessore regionale al Lavoro, formazione e famiglia Alessia Rosolen ha sottolineato l’importanza di avere un identikit delle vittime di mobbing per sviluppare strategie di intervento efficaci. Questo punto di ascolto è gestito dall’Associazione oltre le frontiere (Anolf) in collaborazione con il Comune di Trieste, che ha messo a disposizione gli spazi necessari. Il gruppo di professionisti che opera presso il Punto di ascolto è composto da un’operatrice di accoglienza, un avvocato giuslavorista, una psicologa psicoterapeuta e un medico legale.
Il Punto di ascolto anti-mobbing è attivo dal 2023 e nell’ultimo anno ha assistito 32 utenti, di cui 21 donne e 11 uomini. Durante questo periodo sono stati effettuati 66 colloqui professionali, tra cui 35 consulenze legali, 22 consulenze psicologiche e 9 consulenze mediche-legali. Dai dati presentati emerge che le donne sono le principali vittime di mobbing (66%), soprattutto quelle con un’età superiore ai 41 anni, un contratto a tempo indeterminato e un titolo di studio superiore.
L’assessore Rosolen ha sottolineato l’importanza degli sportelli operativi in Friuli Venezia Giulia nel fornire risposte immediate e dirette ai lavoratori, offrendo assistenza psicologica e tutela legale. Queste strutture forniscono anche importanti informazioni sul mercato del lavoro, permettendo di avere una visione più completa rispetto ai semplici dati sull’assunzione e la cessazione dei rapporti di lavoro.
Il presidente dell’Anolf, Ahmed Faghi Elmi, ha sottolineato l’importanza del Punto di ascolto come strumento di supporto per coloro che si ritengono vittime di disagio e vessazione sul posto di lavoro. Spesso, queste situazioni possono sfociare in vere e proprie molestie, soprattutto nei confronti delle donne che sono maggiormente coinvolte nelle responsabilità familiari e nell’assistenza a soggetti fragili. Questo può portare alla marginalizzazione delle donne sul posto di lavoro.
Per quanto riguarda le modalità operative del Punto di ascolto anti-mobbing, dopo il primo contatto che avviene telefonicamente, via mail o di persona, viene programmato un primo colloquio informativo di accoglienza. Successivamente vengono fissati gli appuntamenti con i professionisti per fornire la consulenza adeguata. Il Punto di ascolto si trova in via Capitelli 15 ed è attivo il mercoledì e il giovedì dalle 16.00 alle 20.00. Le consulenze sono gratuite, riservate e si può accedere anche telefonicamente o via mail.
In conclusione, il Punto di ascolto anti-mobbing di Trieste rappresenta un modello di buona prassi nell’ambito sanitario per contrastare e prevenire il mobbing sul posto di lavoro. Grazie alla presenza di professionisti qualificati, questo punto di ascolto offre supporto e assistenza alle vittime di mobbing, permettendo loro di affrontare le situazioni di disagio e di trovare le soluzioni più adeguate. È un importante strumento per garantire il benessere dei lavoratori e promuovere un ambiente lavorativo sano e rispettoso.