Odysseus, il primo veicolo privato a posarsi sulla Luna, ha concluso la sua epica missione con un finale tragico. Dopo aver superato una discesa rocambolesca che ha causato la rottura di una gamba e il ribaltamento su un lato, il lander non è sopravvissuto alla gelida notte lunare e ha perso i contatti con il centro di controllo sulla Terra.
La notizia della fine della missione è stata resa nota dalla società texana Intuitive Machines, tramite un post pubblicato su X. Questo evento arriva a distanza di un mese dallo storico allunaggio degli Stati Uniti, che ha riportato il paese sulla Luna dopo più di mezzo secolo.
Nonostante le difficoltà incontrate durante la discesa, Odysseus è riuscito a posarsi vicino al cratere Malapert A, a 300 chilometri dal polo sud, come previsto. Durante i sette giorni successivi, il lander, affettuosamente chiamato ‘Odie’, è riuscito a completare i test dei suoi payload e a inviare foto e dati scientifici. Il 29 febbraio, la Intuitive Machines aveva già annunciato che la missione era considerata conclusa, poiché il lander non era stato progettato per resistere alle basse temperature della notte lunare.
Tuttavia, prima che le batterie si scaricassero completamente, i controllori di volo avevano impostato Odie in una modalità che avrebbe permesso la ripresa delle comunicazioni nel caso in cui fosse riuscito a sopravvivere. Anche se c’era qualche speranza, dato che il lander Slim dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa era riuscito a risvegliarsi dopo due settimane di letargo, dopo tre giorni di silenzio è diventato evidente che Odysseus non si sarebbe mai più risvegliato e che la missione IM-1 era ufficialmente conclusa.
Nonostante questa sconfitta, la Intuitive Machines non si arrende e pianifica già la prossima delle sue tre missioni lunari, che dovrebbe essere lanciata entro l’anno. Nel frattempo, anche la compagnia privata Astrobotic sta lavorando a una nuova missione con un lander più grande chiamato Griffin. Questo nuovo veicolo trasporterà il rover Viper, progettato dalla NASA, con l’obiettivo di cercare tracce di ghiaccio in vista delle prossime missioni con equipaggio del programma Artemis.
Nonostante il triste epilogo della missione di Odysseus, l’esplorazione della Luna da parte delle società private continua a progredire. Questi sforzi si inseriscono nel più ampio contesto delle missioni spaziali che mirano a tornare sulla Luna e prepararsi per il futuro insediamento umano su questo astro. La competizione tra le diverse aziende spaziali private sta spingendo l’innovazione e aprendo nuove frontiere nella scoperta del nostro satellite naturale. Nonostante gli ostacoli incontrati lungo il percorso, il sogno di un’umanità multiplanetaria sembra sempre più vicino alla realtà.