La protezione della natura come strategia essenziale per prevenire futuri focolai pandemici

Secondo un gruppo internazionale di ricercatori guidato dall’Università americana Cornell, la chiave per prevenire le prossime pandemie sta nella tutela degli ambienti naturali e nella protezione della biodiversità. Questo gruppo di esperti ha indicato le contromisure necessarie in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Le pandemie hanno origine quando animali portatori di malattie, come i pipistrelli, entrano in contatto con persone, bestiame o altri animali e trasmettono nuovi virus. Un esempio di ciò è stato il caso del Sars-CoV-2. Preservare gli ambienti naturali in cui vivono questi animali permette di creare una maggiore distanza tra l’uomo e i potenziali rischi per la sua salute.

“Attualmente, il mondo è concentrato su come rilevare e contenere un nuovo agente patogeno una volta che già circola negli esseri umani, invece che su come possiamo impedire a quell’agente patogeno di entrare in contatto con la popolazione umana”, spiega Raina Plowright, che ha guidato lo studio.

La strategia di prevenzione proposta dai ricercatori si basa su due studi pubblicati nel 2022, che documentano come i pipistrelli, quando perdono i loro habitat naturali e le fonti di cibo, si dividano in gruppi più piccoli che si sparpagliano verso le aree agricole e urbane. Inoltre, quando sono sottoposti a stress, questi animali producono urina che contiene molti più virus.

Gli autori dello studio hanno identificato degli interventi che possono interrompere il collegamento tra cambiamenti ambientali e diffusione di patogeni. La prima cosa da fare è tutelare i luoghi in cui gli animali trovano le loro fonti di cibo, così come quelli che utilizzano per rifugiarsi e aggregarsi. È anche fondamentale proteggere le zone che fungono da cuscinetto tra le comunità umane e la fauna selvatica.

“Ci sono miliardi di microbi in natura, ma raramente ci ammaliamo, perché ci sono molte, molte barriere tra noi e i nuovi agenti patogeni”, afferma Plowright.

Questo studio mette in evidenza l’importanza della conservazione della natura e della biodiversità per prevenire future pandemie. Oltre alle misure di protezione degli habitat naturali, è necessario adottare politiche di gestione sostenibile delle risorse naturali, ridurre l’interazione tra animali selvatici e animali domestici e promuovere la ricerca scientifica per individuare e monitorare potenziali agenti patogeni.

Questa ricerca fornisce una nuova prospettiva sulla prevenzione delle pandemie, spostando l’attenzione non solo sulla risposta ai focolai già presenti, ma anche sulla prevenzione di futuri focolai. La protezione della natura diventa quindi un obiettivo prioritario per garantire la sicurezza sanitaria globale.

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