La salute è uno dei beni più preziosi per ogni individuo e, in Italia, sembra che la percezione della qualità dei servizi sanitari regionali sia abbastanza positiva. Secondo il 21° Rapporto “Ospedali & Salute”, promosso dall’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop) e realizzato in collaborazione con il Censis, il 47,7% degli italiani ha una percezione positiva del Servizio Sanitario della propria regione (Ssr).

Analizzando nel dettaglio i dati emersi dal rapporto, è possibile notare una certa disparità tra le diverse aree del Paese. Mentre l’8,7% degli intervistati ritiene che la sanità locale sia di un livello qualitativo ottimo, il 39% la giudica buona. Al contrario, il 28,1% esprime un giudizio di sufficienza e il 22,4% considera il servizio sanitario regionale al di sotto delle proprie aspettative, definendolo “insufficiente”.

Ciò che colpisce maggiormente è che, nonostante più di un cittadino su 5 esprima un giudizio negativo sulla sanità regionale, l’insufficienza del servizio è segnalata solo dal 9,4% dei residenti nel Nord-Est, ma addirittura dal 35,2% degli utenti che vivono nelle aree del Mezzogiorno. Questo dato evidenzia una grande differenza nella qualità dei servizi sanitari offerti nelle diverse regioni italiane.

Il Rapporto “Ospedali & Salute” si propone di monitorare l’efficacia e l’efficienza del sistema ospedaliero italiano, sia nella sua componente di diritto pubblico che privato. Per fare ciò, vengono considerati sia i dati ufficiali pubblicati dal Ministero della Salute e dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), sia le esperienze dirette dei pazienti.

L’indagine ha inoltre evidenziato una grande eterogeneità nella qualità degli interventi e dei trattamenti offerti dalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Questa variabilità si manifesta non solo tra le diverse aree geografiche, ma anche all’interno delle stesse regioni e tra le diverse strutture. Ad esempio, nell’ambito cardiocircolatorio, si osserva che al Nord e ancora di più al Sud e nelle Isole, le strutture private accreditate sono considerate di qualità alta o molto alta più spesso rispetto alle strutture pubbliche. Al contrario, nel Centro del Paese, la situazione è ribaltata e sono le strutture pubbliche ad essere giudicate di alta qualità più frequentemente rispetto alle strutture private accreditate.

Inoltre, nel Centro del Paese si riscontra anche una maggiore presenza di strutture accreditate di qualità bassa o molto bassa rispetto alle altre regioni. Questi dati mettono in luce il fatto che la qualità dei servizi sanitari non è uniforme in tutto il territorio italiano e che vi sono delle differenze significative tra le diverse aree.

In conclusione, il 47% degli italiani ha una percezione positiva del Servizio Sanitario della propria regione. Tuttavia, il dato che emerge dal Rapporto “Ospedali & Salute” è che l’insufficienza del servizio è segnalata in misura maggiore nel Sud del Paese. Inoltre, si osserva una grande varietà nella qualità degli interventi e dei trattamenti offerti dalle strutture del Ssn, con differenze significative tra le diverse regioni e anche all’interno delle stesse aree geografiche. Questo mette in evidenza la necessità di un’attenta valutazione e monitoraggio del sistema sanitario italiano, al fine di garantire una qualità uniforme e adeguata dei servizi offerti a tutti i cittadini.

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