Poste Italiane si sta preparando per una nuova sfida nel mercato delle consegne, e per farlo l’azienda punta ad un accordo con i sindacati per chiedere ai nuovi assunti di diventare “consegnatori di pacchi”. Questo è quanto dichiarato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante durante un’audizione presso l’ottava Commissione del Senato.

Secondo Del Fante, il ruolo di “consegnatore di pacchi” richiede competenze diverse rispetto a quelle dei postini già in servizio, che hanno un contratto di lavoro specifico. L’obiettivo di Poste Italiane è di aumentare la percentuale di pacchi consegnati dai dipendenti, passando dai due terzi attuali al 2023, ai due terzi previsti dal nuovo piano strategico al 2028.

Questa scelta strategica è stata guidata dalla diminuzione dei ricavi derivanti dalla corrispondenza tradizionale negli ultimi anni. Del Fante ha definito questo periodo come una “camminata nel deserto” per l’azienda. Tuttavia, Poste Italiane ha deciso di continuare a puntare sulla consegna dei pacchi, investendo in questo settore e mirando a diventare il primo operatore di logistica in Italia entro il 2028.

Questa nuova professione di “consegnatore di pacchi” sembra essere una risposta alle nuove esigenze del mercato delle consegne, che sta vivendo una crescita significativa negli ultimi anni. Con l’aumento degli acquisti online e la conseguente richiesta di spedizioni rapide e affidabili, Poste Italiane vuole sfruttare questa opportunità di mercato per diversificare le proprie attività e garantire un servizio di consegna efficiente.

Questa strategia potrebbe portare benefici sia per l’azienda che per i lavoratori. Da un lato, Poste Italiane avrebbe la possibilità di aumentare i suoi ricavi grazie all’aumento delle consegne di pacchi. Dall’altro lato, i nuovi assunti avrebbero l’opportunità di lavorare in un settore in crescita e di acquisire nuove competenze professionali.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’accordo con i sindacati è fondamentale per garantire condizioni di lavoro adeguate e tutelare i diritti dei dipendenti. Sarà necessario definire in modo chiaro le mansioni e le condizioni contrattuali dei “consegnatori di pacchi”, al fine di evitare controversie e garantire una collaborazione efficace tra Poste Italiane e i suoi dipendenti.

In conclusione, Poste Italiane sta affrontando una nuova sfida nel mercato delle consegne, puntando sulla figura del “consegnatore di pacchi” come nuova professione. Questa scelta strategica mira a sfruttare l’opportunità offerta dal crescente mercato delle spedizioni online. Tuttavia, è fondamentale che venga raggiunto un accordo con i sindacati per garantire condizioni di lavoro adeguate e tutelare i diritti dei lavoratori. Solo in questo modo l’azienda potrà raggiungere il suo obiettivo di diventare il primo operatore di logistica in Italia entro il 2028.

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