La storia di Silvio Berlusconi, uno dei personaggi più famosi e controversi d’Europa, arriva finalmente su Netflix. Il colosso dello streaming ha annunciato l’uscita di una docuserie intitolata “Il giovane Berlusconi”, diretta da Simone Manetti, che ripercorre il successo del Cavaliere dai suoi esordi come imprenditore fino alle elezioni politiche del ’94.

Le prime immagini del trailer ci mostrano un giovanissimo Berlusconi intervistato da Mike Buongiorno, che gli domanda se gli sia mai passato per la testa di entrare in politica. La risposta del futuro politico è secca: “Io sono un uomo del fare, quindi quello che so fare bene è l’imprenditore, lasciami fare il mio mestiere”.

La docuserie, prodotta da B&B Film in collaborazione con la società di produzione tedesca Gebreuder Beetz Filmproduktion e l’emittente franco tedesca Zdf Arte, è composta da tre episodi ricchi di dettagli inediti e testimonianze. Nel trailer possiamo vedere le interviste di Fedele Confalonieri e Adriano Galliani, ma anche di Marcello Dell’Utri che suggerisce a Berlusconi di fondare un partito.

Non mancano poi i ricordi dei grandi antagonisti, come Achille Occhetto che ammette di non essere stato preparato alla sfida di Berlusconi. Mentre Gianni Minoli, Pino Corrias, Iva Zanicchi e altri personaggi famosi raccontano le loro esperienze legate all’impero mediatico costruito da Berlusconi.

La docuserie non si limita a parlare della carriera politica di Berlusconi, ma ripercorre anche i suoi esordi come imprenditore. Nel 1974, Berlusconi realizza Milano 2, una new town avveniristica immersa nel verde, dove si progetta per la prima volta in Italia la cablatura di tutta la cittadina con il cavo coassiale. Da lì nasce TeleMilanoCavo, una televisione condominiale che in seguito diventerà uno dei più grandi gruppi televisivi privati europei.

Berlusconi aggira il monopolio della Rai con il cosiddetto “pizzone”, un nastro registrato con programmi e pubblicità che viene consegnato a tutte le emittenti affiliate con Canale5. Questo escamotage geniale permette alla piccola televisione locale di Milano di farsi sentire in tutta Italia e di vendere tantissima pubblicità.

Durante gli anni di piombo, Berlusconi fa sognare i telespettatori con programmi vivaci, colorati e rassicuranti. La sua comunicazione berlusconiana plasma un pubblico nuovo, che presto diventerà elettorato. L’impero di Berlusconi cresce a dismisura, inglobando non solo televisioni e pubblicità, ma anche editoria, giornali, riviste, assicurazioni, banche, catene di negozi e persino una squadra di calcio, l’AC Milan.

La docuserie “Il giovane Berlusconi” promette di raccontare la straordinaria storia di questo imprenditore di successo attraverso testimonianze e aneddoti inediti. Oltre alle interviste, la serie utilizza anche materiale di repertorio, in parte inedito o raro, e si avvale di musica e archivi per creare un impatto visivo coinvolgente.

Non vediamo l’ora di scoprire tutti i dettagli di questa affascinante storia quando la docuserie uscirà su Netflix l’11 aprile.

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