L’era dell’utilità dei computer quantistici sembra essere sempre più vicina grazie ad un importante traguardo raggiunto dai ricercatori dell’Ibm. Attraverso l’utilizzo di un nuovo codice, sono stati migliorati di ben 10 volte i metodi attuali di correzione degli errori nei computer quantistici, aprendo la strada alla risoluzione di problemi finora considerati impossibili.

La fragilità dell’informazione quantistica rispetto alle interferenze esterne rappresentava fino ad oggi uno degli ostacoli principali nella costruzione di computer quantistici in grado di eseguire calcoli avanzati. Per superare questo problema, i ricercatori hanno lavorato su diversi fronti, dalla riduzione delle impurità nei materiali alla creazione di più copie dei qubit, l’equivalente dei bit nei computer tradizionali, fino allo sviluppo di nuovi algoritmi.

L’importante progresso raggiunto dai ricercatori dell’Ibm è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature e si basa sull’utilizzo di un nuovo codice per elaborare le attività dei qubit. Questo codice, combinato con un nuovo approccio hardware che consente di “accoppiare” qubit distanti tra loro, ha permesso di ridurre di 10 volte il numero di qubit necessari per eseguire una determinata operazione.

Secondo Federico Mattei, Quantum Business Developer dell’Ibm, questo progresso rientra nella roadmap dell’azienda per raggiungere, entro 4 o 5 anni, processori quantistici con migliaia di qubit a prova di errore. Si sta quindi avvicinando sempre di più l’era dell’utilità dei computer quantistici, in cui la loro potenza sarà sufficiente per affiancare i computer tradizionali nello studio di problemi estremamente complessi.

Questa importante evoluzione rappresenta un passo verso l’obiettivo successivo: lo sviluppo di computer quantistici in grado di risolvere problemi che al momento sono impossibili anche per i migliori supercomputer. Si tratta di un traguardo ambizioso, ma che sembra sempre più vicino grazie ai progressi compiuti nel settore.

L’entrata nella cosiddetta “era dell’utilità” dei computer quantistici è un momento molto atteso nel campo della tecnologia. Grazie a questa nuova frontiera, sarà possibile affrontare sfide che fino ad oggi sembravano insormontabili, aprendo nuove prospettive per la ricerca scientifica, l’industria e molte altre aree applicative.

Nonostante ciò, è importante sottolineare che siamo ancora lontani dalla piena realizzazione di computer quantistici completamente funzionanti e pronti per un utilizzo su larga scala. Tuttavia, i progressi compiuti finora dimostrano che siamo sulla strada giusta e che l’era dell’utilità dei computer quantistici è sempre più vicina.

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