L’autismo è un disturbo che solitamente viene diagnosticato durante l’infanzia, ma sempre più spesso sta emergendo la diagnosi di autismo in età adulta. Secondo uno psichiatra italiano, il professor Marco Colizzi dell’Università di Udine, ci sono diversi fattori che possono contribuire a questo aumento di diagnosi tardive.
Una delle ragioni potrebbe essere il miglioramento delle capacità diagnostiche che permette di individuare un maggior numero di persone con autismo rispetto al passato. Colizzi afferma che nel suo ambulatorio, l’Osservatorio di Ricerca Autismo per la popolazione adulta, sta vedendo un numero significativo di donne che cercano una diagnosi di autismo. Questo è in contrasto con quanto riportato in letteratura scientifica, che suggerisce una maggiore prevalenza dell’autismo nel sesso maschile. Secondo l’esperto, queste donne potrebbero avere forme lievi di autismo che sono sfuggite a una diagnosi durante l’infanzia o che hanno causato maggior disagio con il passare degli anni.
Durante il processo diagnostico, lo psichiatra spiega che è importante cercare i sintomi chiave dell’autismo. Nel suo ambulatorio, viene utilizzato un protocollo che comprende interviste semi-strutturate e scale psicometriche per esplorare la possibilità di una diagnosi di autismo. È possibile che la persona abbia anche altri disturbi psichiatrici come ansia, depressione o disturbi del sonno, ma la diagnosi di autismo potrebbe spiegare alcuni dei sintomi presenti.
Ma come si manifesta l’autismo in età adulta? Secondo Colizzi, i pazienti spesso arrivano con sintomi di depressione, ansia e insonnia che si sono protratti nel tempo o che si sono presentati in modo atipico. È possibile che questi sintomi non abbiano risposto adeguatamente ai farmaci o che abbiano causato effetti collaterali. Una dettagliata analisi della storia della persona può rivelare segnali trascurati durante l’infanzia. Inoltre, le donne potrebbero essere in grado di mascherare i sintomi, rendendo più difficile una diagnosi completa. Alcuni studi hanno anche suggerito una possibile sovrapposizione tra l’autismo femminile e i disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia.
Quando una persona riceve una diagnosi di autismo in età adulta, Colizzi sostiene che solitamente si sentono sollevate e gratificate perché finalmente capiscono l’origine del loro malessere. Tuttavia, il percorso diagnostico è estremamente complesso e richiede un’attenta valutazione da parte degli specialisti.
Colizzi sta anche conducendo una ricerca sull’effetto della palmitoiletanolamide (PEA) nell’autismo adulto. La PEA è una molecola endogena che ha proprietà anti-infiammatorie, lipolitiche e neuroprotettive. Secondo lo psichiatra, la PEA ultra-micronizzata potrebbe avere un effetto positivo sul sistema nervoso centrale delle persone con autismo. Attualmente, il team di ricerca sta testando l’efficacia di questa molecola negli adulti con autismo.
In conclusione, l’aumento delle diagnosi di autismo in età adulta può essere attribuito a diversi fattori, tra cui il miglioramento delle capacità diagnostiche e la presenza di forme lievi di autismo che sono sfuggite a una diagnosi durante l’infanzia. La diagnosi di autismo in età adulta può finalmente spiegare l’origine del malessere delle persone e offrire loro un percorso di trattamento adeguato.