Zamora, il debutto alla regia di Neri Marcorè, è un film che affronta tematiche profonde come l’isolamento, i pregiudizi e la paura di mettersi in gioco. Il protagonista, il timido ragioniere Walter Vismara, interpretato da Alberto Paradossi, trova nel calcio un modo per superare le sue paure e confrontarsi con gli altri.

La storia si svolge nella Milano degli anni ’60, durante il periodo di boom economico. Walter è costretto a trasferirsi in città per un nuovo lavoro e si trova ad affrontare non solo le difficoltà di adattamento alla vita cittadina, ma anche l’obbligo di partecipare alle partite settimanali di calcio organizzate dal suo capo, il cavalier Tosetto. Non essendo un amante del pallone, Walter decide di fare il portiere, ma le sue scarse abilità lo rendono oggetto di scherno da parte dei colleghi.

Tuttavia, Walter non si lascia abbattere e cerca vendetta attraverso il calcio. Si rivolge a Giorgio Cavazzoni, interpretato dallo stesso Marcorè, un ex grande portiere caduto in disgrazia. Questo rapporto diventa fondamentale nella storia, rappresentando anche una figura paterna per Walter.

Il film esplora anche l’ambientazione degli anni ’60, un periodo di grande cambiamento sociale ed economico. Paradossi sottolinea come questi anni siano stati affascinanti per lui, con un mix tra provincialismo e slancio verso il progresso. Inoltre, il calcio viene presentato come uno strumento di connessione sociale, capace di creare legami tra le persone.

Curiosamente, Paradossi ammette di non essere un grande appassionato di calcio come il suo personaggio, ma apprezza comunque lo sport come valvola di sfogo. Da bambino, ha giocato a calcio ma ha abbandonato a causa del bullismo subito dagli altri bambini. Tuttavia, ammette che la competizione sportiva può insegnare a essere più lucidi.

Un aspetto significativo del film è il rapporto tra Walter e Cavazzoni, che rappresentano una figura paterna per l’altro. Entrambi commettono molti errori, ma si aiutano reciprocamente nel percorso di crescita.

Paradossi elogia il regista Neri Marcorè, definendolo un esilarante gentiluomo con una profondità e una tenerezza che si riflettono nel film. Il giovane attore è grato per l’opportunità di interpretare il ruolo principale e spera di averla sfruttata al meglio.

Zamora è un film che affronta tematiche universali come l’isolamento e la paura, offrendo allo spettatore un messaggio di speranza e di possibilità di superare le proprie paure attraverso il confronto con gli altri. La storia ambientata negli anni ’60 aggiunge un fascino particolare al film, con il suo mix di provincialismo e slancio verso il progresso. Il calcio diventa uno strumento di connessione sociale, capace di creare legami tra le persone. Alberto Paradossi si conferma un attore versatile, capace di interpretare personaggi complessi e di trasmettere emozioni profonde. Con Zamora, Neri Marcorè dimostra di essere anche un talentuoso regista, in grado di affrontare tematiche profonde con sensibilità e umorismo.

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