Il mistero di uno dei più grandi crateri marziani è stato finalmente svelato da un gruppo di ricercatori guidati da Matthew Golombek del California Institute of Technology (Caltech). Il cratere, chiamato Corinto, ha un diametro di 14 chilometri ed è stato formato da un violento impatto di un asteroide avvenuto sul pianeta rosso 2,3 milioni di anni fa.

La superficie di Marte è caratterizzata da numerosi crateri, a differenza della Terra, a causa degli impatti di asteroidi e comete nel corso dei millenni. Questi segni sono ancora visibili oggi perché Marte non ha un’atmosfera che brucia i frammenti spaziali e non ha fenomeni geologici, meteorologici o biologici che possono alterare la sua superficie.

Utilizzando i dati raccolti dalle sonde che orbitano intorno a Marte, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire la storia del cratere Corinto e dei numerosi crateri più piccoli che lo circondano. Questi crateri minori formano una sorta di grande corona intorno al cratere principale. Si stima che l’oggetto che ha causato l’impatto fosse composto principalmente da basalto compatto e abbia colpito la superficie con un angolo compreso tra 30 e 45 gradi.

L’impatto ha generato numerosi frammenti di opale all’interno del cratere, mentre il calore prodotto ha trasformato rapidamente il ghiaccio d’acqua presente sotto la superficie. Questa trasformazione ha portato all’evaporazione dei gas presenti nell’acqua, creando numerosi pozzi con un diametro di 200 metri.

La scoperta del cratere Corinto e della sua storia è un importante passo avanti nella comprensione dell’evoluzione di Marte. Questo tipo di studi ci aiuta a comprendere meglio la formazione dei crateri e la storia geologica del nostro sistema solare.

I ricercatori sperano che le informazioni raccolte su Marte possano anche fornire importanti indizi sulla possibilità di vita su altri pianeti. La presenza di acqua sotto la superficie di Marte è un elemento fondamentale per la vita come la conosciamo, e la scoperta dei pozzi nel cratere Corinto potrebbe suggerire che le condizioni per la vita siano state presenti in passato.

La missione di esplorazione di Marte continua a fornire informazioni preziose sulla storia del pianeta e sulle sue potenziali capacità di sostenere la vita. La ricerca condotta da Golombek e dal suo team è solo uno dei molti progetti in corso per approfondire la nostra conoscenza di questo affascinante pianeta.

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