Marlon Brando, uno dei più grandi attori di tutti i tempi, svela le sue storie segrete in un nuovo libro intitolato “Le canzoni che mi insegnava mia madre”. Questa autobiografia, scritta in collaborazione con il giornalista e scrittore Robert Lindsey, offre un’approfondita visione della vita e della carriera dell’attore leggendario.

Il libro, pubblicato dalla Nave di Teseo, include anche una collezione di fotografie in bianco e nero dalla collezione privata di Brando. Questo memoir è stato pubblicato in occasione del centenario della nascita di Marlon Brando, il 3 aprile 1924, per permettere ai fan di immergersi nella vita e nelle esperienze dell’icona del cinema.

Una delle storie più interessanti che Brando condivide nel libro riguarda la sua collaborazione con il regista Gillo Pontecorvo. Nonostante i due abbiano lavorato insieme sul set del film “Queimada”, Brando rivela che hanno avuto molte tensioni durante le riprese. Nonostante ciò, l’attore ammette che Pontecorvo è stato uno dei migliori registi con cui ha lavorato.

Brando rivela anche un incontro segreto con Marilyn Monroe poco prima della sua morte. L’attore ha incontrato casualmente Monroe a una festa e ha descritto il suo stato d’animo solitario e trascurato. Brando afferma di aver avuto una storia con l’attrice e di aver parlato con lei pochi giorni prima della sua morte. L’attore esprime anche la sua convinzione che Monroe non si sia suicidata, sostenendo che ci siano altre circostanze misteriose che hanno portato alla sua morte.

Il libro rivela anche il desiderio più profondo di Brando, ovvero quello di stare con una suora. L’attore racconta di un tentativo fallito di sedurre una suora di nome Suor Raphael, descrivendola come “veramente bellissima”. Questo svela un lato inaspettato della personalità di Brando, che ha sempre suscitato fascino e ammirazione per il suo aspetto e il suo sex appeal.

Oltre alle storie personali, Brando condivide anche le sue opinioni sul sistema cinematografico e la sua lotta per essere riconosciuto come un attore serio. L’attore rivela di aver chiesto a un’amica apache, Sacheen Piccola Piuma, di leggere una dichiarazione a suo nome durante la cerimonia degli Oscar del 1973, in cui ha vinto il premio come miglior attore per il film “Il Padrino”. Brando voleva denunciare il trattamento degli indiani americani e il razzismo in generale, ma il produttore della cerimonia è riuscito a bloccare l’intervento dell’amica di Brando.

In definitiva, questo memoir offre una visione intima e coinvolgente della vita di Marlon Brando. Attraverso le sue parole, l’attore cerca di separare la verità dalle leggende inventate su di lui, offrendo al pubblico uno sguardo autentico sulla sua umanità imperfetta. Con una filmografia curata da Mari Alberione e Cristiano Taglioretti, questo libro è un viaggio seducente nella vita di uno dei più grandi attori di tutti i tempi.

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