Disparità regionali nel sistema sanitario italiano: l’aumento delle tariffe preoccupa Cittadinanzattiva

Il sistema sanitario italiano è da tempo oggetto di dibattito e critiche per le disuguaglianze regionali nell’accesso alle cure. Una recente relazione della Ragioneria dello Stato, riportata da Cittadinanzattiva, ha evidenziato un aumento delle tariffe che potrebbe accentuare ulteriormente questa disparità.

Secondo la segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino, lo slittamento al primo gennaio 2025 dell’entrata in vigore del Decreto Tariffe potrebbe comportare un consolidamento delle disuguaglianze regionali nell’accesso alle cure. Inoltre, vi è il rischio che si verifichi un incremento della mobilità sanitaria verso le regioni che erogano prestazioni aggiuntive.

La relazione della Ragioneria dello Stato ha anche evidenziato che fino al 31 dicembre 2023 sono stati stanziati 3,046 miliardi di euro per l’aggiornamento delle tariffe della specialistica e protesica. A questi si aggiungono altri 400 milioni di euro per nuovi aggiornamenti dei Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) successivi al 2017. Tuttavia, questi finanziamenti sono stati utilizzati dalle regioni per coprire altre spese sanitarie, creando inefficienze e squilibri nei servizi sanitari.

Cittadinanzattiva chiede quindi alle regioni di fare chiarezza sull’utilizzo di tali fondi. La proroga dell’entrata in vigore del Decreto Tariffe renderà inesigibili diverse prestazioni, tra cui la procreazione medicalmente assistita, la diagnosi e il monitoraggio della celiachia, gli screening neonatali per alcune patologie e gli ausili informatici e di comunicazione per disabili.

Questa situazione preoccupa i cittadini italiani, che continueranno a non avere accesso alle prestazioni più innovative. Ad esempio, non saranno garantiti strumenti e software di comunicazione alternativa ed aumentativa per persone con gravi disabilità, dispositivi per il puntamento con lo sguardo, sollevatori fissi e carrelli servoscala per ambienti interni e protesi di tecnologie innovative. Inoltre, molte prestazioni diagnostiche e specialistiche rimarranno non garantite, come l’adroterapia per tumori, gli esami per la diagnosi di celiachia, alcune prestazioni di genetica e le videocapsule monouso per diagnosi di patologie intestinali.

La situazione evidenziata da Cittadinanzattiva mette in luce la necessità di affrontare le disparità regionali nel sistema sanitario italiano. È fondamentale che le regioni utilizzino i finanziamenti assegnati in modo corretto e trasparente, garantendo a tutti i cittadini l’accesso alle cure necessarie. Solo così si potrà raggiungere una vera uguaglianza nel sistema sanitario italiano.

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