Energia da fusione: un nuovo record sorprendente

La ricerca sull’energia da fusione ha raggiunto un nuovo record sorprendente grazie al reattore KStar, conosciuto anche come il “Sole artificiale”. Gestito dall’Istituto per l’energia da fusione della Corea del Sud, il Kfe, questo reattore ha dimostrato una notevole capacità di sostenere temperature incredibilmente elevate per un periodo di tempo significativo.

Mentre i record precedenti riguardavano principalmente la quantità di energia generata dai reattori di fusione in Europa e negli Stati Uniti, il nuovo record del KStar si concentra sulla capacità del reattore a confinamento magnetico coreano di mantenere a lungo le temperature necessarie per avviare la reazione di fusione. Dopo le recenti modifiche apportate al reattore, è stato possibile mantenere il plasma a una temperatura di 100 milioni di gradi per 48 secondi. Nella modalità a confinamento elevato, in cui il plasma ha un tempo di confinamento energetico maggiore, si è raggiunta una durata di 102 secondi.

Questo risultato è stato reso possibile grazie all’utilizzo di un nuovo materiale, il tungsteno, che è stato utilizzato per sostituire i divertori all’interno della struttura del reattore. I divertori sono parti fondamentali del reattore a forma di ciambella, chiamato tokamak, e servono a deviare il plasma. Il tungsteno è noto per la sua resistenza alle alte temperature e sarà utilizzato anche nel reattore Iter, attualmente in fase di costruzione in Francia.

Alberto Loarte, responsabile della Divisione scientifica di Iter, ha sottolineato l’importanza di utilizzare un materiale resistente alle temperature estreme raggiunte all’interno del reattore. Inoltre, il tungsteno sarà anche il materiale scelto per il Divertor Tokamak Test (Dtt), che entrerà in funzione nel centro di ricerca dell’Enea a Frascati intorno al 2029. Il Dtt avrà tutta la parete in tungsteno e consentirà di studiare le performance in flussi di potenza elevati.

Ciò che rende ancora più interessante la ricerca sulla fusione è il fatto che non sono solo le grandi macchine come Iter, Demo, Dtt o KStar a essere coinvolte, ma anche startup che hanno raccolto oltre 6 miliardi di dollari da investitori privati per costruire nuovi reattori entro gli anni ’30. Questo dimostra un grande interesse per l’energia da fusione e indica che potrebbe essere la soluzione per una transizione energetica verso fonti pulite. La fusione è una tecnologia sicura che non produce scorie a lungo termine né CO2, offrendo una sorgente continua di energia.

In conclusione, il reattore KStar ha raggiunto un nuovo record nella ricerca sull’energia da fusione, dimostrando una notevole capacità di sostenere temperature elevate per un periodo di tempo significativo. L’utilizzo del tungsteno come nuovo materiale ha reso possibile questo risultato e sarà anche impiegato in altri reattori di fusione come Iter e il Dtt. Inoltre, la crescente partecipazione delle startup nel campo della fusione indica che questa tecnologia potrebbe essere la chiave per l’energia pulita del futuro.

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