Potenziale diffusione su vasta scala del virus aviario se muta – Medicina
Secondo un rapporto congiunto dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e della European Food Safety Authority (Efsa), se il virus dell’influenza aviaria A/H5N1 dovesse mutare e acquisire la capacità di diffondersi tra gli esseri umani, potrebbe verificarsi una trasmissione su larga scala. Questo avvertimento è stato reso pubblico oggi, evidenziando che a causa dell’intensa diffusione del virus e della sua continua evoluzione, potrebbero emergere nuovi ceppi con potenziali mutazioni per l’adattamento nei mammiferi.
Fino ad oggi, il virus A/H5N1 ha causato solo pochi casi di infezione umana, ma l’elevato numero di infezioni e trasmissioni tra diverse specie animali aumenta la probabilità che il virus acquisisca mutazioni che migliorino la sua capacità di infettare e trasmettersi tra i mammiferi. Il virus ha già dimostrato la capacità di adattarsi ai mammiferi, imparando a moltiplicarsi in modo più efficace nelle cellule di mammifero e a evitare alcune componenti del sistema immunitario. Inoltre, sembra essere in grado di combinarsi con altri virus circolanti, il che potrebbe conferirgli ulteriori caratteristiche vantaggiose per diffondersi tra i mammiferi.
Nonostante il virus abbia infettato un’ampia gamma di mammiferi selvatici e causato piccole epidemie negli animali da compagnia, non ci sono prove al momento di trasmissione da mammifero a mammifero. Tuttavia, se questa trasformazione dovesse avvenire, l’uomo sarebbe particolarmente vulnerabile alle infezioni da virus dell’influenza aviaria A/H5N1. Gli anticorpi neutralizzanti contro il virus A/H5 sono rari nella popolazione umana, poiché il virus non è mai circolato tra gli esseri umani. Ciò significa che qualsiasi virus A/H5 trasmissibile si diffonderebbe se il suo numero di riproduzione di base (R0) superasse 1.
Al momento, il rischio di infezione da virus A/H5N1 per la popolazione generale è basso, nonostante il numero elevato di infezioni negli uccelli e la trasmissione a diverse specie di mammiferi. Tuttavia, non si possono escludere future trasmissioni sporadiche dagli animali all’uomo e malattie gravi correlate negli individui. Pertanto, le agenzie Ecdc ed Efsa invitano ad aumentare la vigilanza, rafforzando la biosicurezza negli allevamenti e limitando l’esposizione dei mammiferi, compreso l’uomo. È anche necessario intensificare la sorveglianza sugli animali e sull’uomo, insieme all’analisi genomica e alla condivisione dei dati di sequenza.
In conclusione, se il virus dell’influenza aviaria A/H5N1 dovesse acquisire la capacità di diffondersi tra gli esseri umani, potrebbe verificarsi una trasmissione su larga scala. Nonostante il rischio attuale sia basso, è fondamentale aumentare la vigilanza e adottare misure preventive per limitare la diffusione del virus. La sorveglianza continua e la cooperazione internazionale sono cruciali per prevenire una potenziale pandemia.