Il distacco delle PMI dal mercato unico dopo 30 anni
Secondo uno studio condotto da The European House Ambrosetti e presentato al Workshop di primavera di Cernobbio, c’è un crescente scollamento tra il mercato unico europeo e le piccole e medie imprese (PMI). Mentre il mercato unico ha convinto completamente le grandi imprese dei benefici apportati, le PMI lamentano complicazioni amministrative e l’aumento dei costi necessari per adeguarsi alle regole.
Lo studio evidenzia anche come il mercato unico stia procedendo a velocità differenti. In settori chiave per il futuro dell’Europa, come l’energia, i trasporti e la finanza, non esiste ancora un vero mercato unico. La sovrabbondanza di norme, la tendenza all’avversione al rischio e le difficoltà di attuazione contribuiscono a creare barriere e ad aumentare i costi di conformità.
Di fronte a questa situazione, Ambrosetti indica come priorità per il futuro l’aumento della competitività e la sicurezza economica. L’economia globale sta subendo cambiamenti guidati dall’emergere di nuove tecnologie e dall’importanza crescente degli obiettivi di sostenibilità e di clima. Questi fattori condizionano il mercato unico e richiedono investimenti significativi per finanziare progetti di interesse pubblico che favoriscano la transizione digitale e ecologica.
Le PMI rappresentano la spina dorsale dell’economia europea, contribuendo in modo significativo alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica. Tuttavia, se non vengono affrontate le questioni che impediscono loro di beneficiare appieno del mercato unico, potrebbero essere escluse dai vantaggi e dalle opportunità che offre l’integrazione economica europea.
Una delle principali preoccupazioni delle PMI riguarda le complicazioni amministrative. Le norme e le regolamentazioni che accompagnano l’accesso al mercato unico possono essere eccessivamente complesse e onerose per le imprese di piccole dimensioni. Questo può rallentare la loro capacità di competere a livello internazionale e ostacolare la loro crescita. Le PMI richiedono quindi un’azione da parte delle istituzioni europee per semplificare le procedure amministrative e ridurre i costi di adeguamento alle regole.
Un altro ostacolo importante è rappresentato dalle barriere che ancora esistono in settori chiave come l’energia, i trasporti e la finanza. Senza un vero mercato unico in questi settori, le PMI possono trovarsi ad affrontare difficoltà nell’espandersi oltre i confini nazionali. È fondamentale che l’Unione Europea lavori per rimuovere queste barriere e creare un ambiente favorevole per la crescita delle PMI.
In conclusione, è essenziale che l’Unione Europea prenda in considerazione le preoccupazioni delle PMI e lavori per creare un mercato unico più inclusivo e accessibile. Le PMI rappresentano una parte fondamentale dell’economia europea e sono una fonte importante di innovazione e occupazione. Se adeguatamente supportate e integrate nel mercato unico, le PMI possono contribuire in modo significativo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.