Il futuro del lavoro sembra essere sempre più influenzato dall’intelligenza artificiale, con il 41% delle aziende che prevede di licenziare personale per sostituirlo con piattaforme di IA entro il 2029. Questo è quanto emerge da una ricerca condotta da Adecco, che ha intervistato 2.000 dirigenti di grandi aziende in tutto il mondo.
Secondo lo studio, l’intelligenza artificiale generativa, in grado di creare testi, foto e video, ha amplificato la possibilità di eliminare le attività ripetitive, ma ha anche aumentato la paura di rendere alcuni lavori obsoleti. Questi numeri si aggiungono a quanto emerso da un’indagine del World Economic Forum, secondo cui il 25% delle aziende si aspetta che l’IA causerà licenziamenti, mentre il 50% ritiene necessario creare nuovi ruoli professionali.
L’indagine di Adecco ha coinvolto aziende in diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Canada, Australia e Singapore. I settori presi in considerazione includono la difesa, il settore farmaceutico, la sanità, l’industria e la logistica.
Denis Machuel, CEO di Adecco, ha dichiarato che “quasi tutti i posti di lavoro saranno influenzati dall’intelligenza artificiale in un modo o nell’altro”. Secondo Machuel, l’IA potrebbe eliminare alcune mansioni ma allo stesso tempo crearne di nuove. Ha anche sottolineato che, come avvenuto con il boom del digitale, alla fine si raggiungerà un equilibrio tra i due scenari.
Curiosamente, proprio Adecco, specializzata nelle risorse umane, ha sviluppato un modello di IA chiamato Cv Maker, che utilizza la tecnologia generativa per creare curriculum vitae da zero. Questo modello risponde alle domande poste da un chatbot, anche attraverso la voce.
In conclusione, l’intelligenza artificiale sta cambiando il panorama lavorativo e le aziende stanno cercando di adattarsi a questa nuova realtà. Mentre alcuni temono che l’IA possa portare a licenziamenti, altri sottolineano la necessità di creare nuovi ruoli professionali. Ciò che è certo è che l’IA continuerà a influenzare i posti di lavoro in modo significativo nei prossimi anni. Spetta alle aziende e ai lavoratori trovare un equilibrio tra l’automazione e la creatività umana.