L’occupazione femminile in Italia è influenzata sia dalla presenza dei figli che dal livello di istruzione raggiunto. Secondo i dati forniti da Eurostat nel 2022, il 62% delle donne italiane tra i 25 e i 54 anni lavora, ma questa percentuale varia in base al numero di figli e al livello di istruzione.
In particolare, le donne senza figli hanno una percentuale di occupazione ancora più alta, arrivando al 64,7%. Al contrario, le donne con tre o più figli hanno una percentuale di occupazione molto più bassa, pari al 40,9%. Questo significa che la presenza dei figli influisce notevolmente sull’occupazione femminile, ma non è l’unico fattore determinante.
Infatti, secondo i dati, il livello di istruzione ha un impatto ancora maggiore sull’occupazione delle donne. Tra le donne con tre o più figli, lavora il 77,6% di quelle laureate, mentre solo il 21,3% di quelle che hanno solamente la terza media. Questo dimostra che le donne con un livello di istruzione più elevato hanno maggiori possibilità di trovare un impiego, anche se hanno una famiglia numerosa.
Un altro dato interessante riguarda l’età dei figli. Se i figli hanno meno di 6 anni, l’occupazione femminile varia notevolmente in base al livello di istruzione. Solo il 16,7% delle donne con la terza media è occupato, mentre il 73,3% di quelle laureate ha un lavoro. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che le donne con un livello di istruzione più elevato hanno maggiori opportunità di trovare un impiego flessibile o di conciliare meglio il lavoro con le esigenze familiari.
In conclusione, i dati forniti da Eurostat evidenziano come l’occupazione femminile in Italia sia influenzata dalla presenza dei figli e dal livello di istruzione. Le donne senza figli hanno una percentuale di occupazione più alta, mentre quelle con tre o più figli hanno una percentuale molto più bassa. Tuttavia, il livello di istruzione è un fattore ancora più determinante: le donne laureate hanno maggiori possibilità di trovare lavoro, anche se hanno una famiglia numerosa. Questi dati potrebbero essere utili per comprendere meglio la situazione dell’occupazione femminile in Italia e per promuovere politiche e misure che favoriscano una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro, indipendentemente dalla presenza dei figli.