Corrado Formigli, noto giornalista e conduttore televisivo italiano, ha lanciato un nuovo programma su La7 chiamato ‘100 minuti’. Questo show, che andrà in onda ogni lunedì in prima serata per sei settimane, si concentrerà sull’inchiesta giornalistica come strumento per comprendere la complessità di temi come mafia, economia, società e politica.

Secondo Formigli, ‘100 minuti’ è un format in controtendenza rispetto alla fruizione superficiale dei contenuti tipica dei social media. Egli crede che la televisione generalista non debba limitarsi all’intrattenimento leggero e ai talk show, ma debba anche impegnarsi nel racconto approfondito dei documentari, un terreno spesso lasciato alle piattaforme digitali.

Tuttavia, Formigli ammette che il genere dell’inchiesta giornalistica non gode di un clima favorevole attualmente. Le limitazioni sulle intercettazioni e sulle ordinanze di custodia cautelare, insieme alle pressioni sulle procure per evitare contatti con la stampa, rendono il lavoro di inchiesta molto rischioso. Nonostante ciò, nella prima puntata di ‘100 minuti’, verrà affrontato anche il tema del bavaglio alla stampa con la partecipazione del procuratore di Napoli Nicola Gratteri.

Formigli promette che gli argomenti delle puntate successive spazieranno dall’economia alla società, fino alla politica. Sebbene si concentreranno principalmente sull’Italia, i reportage condotti nel programma porteranno anche fuori dai confini nazionali.

Il giornalista esprime anche le sue opinioni sullo stato attuale dei talk show. Egli sostiene che la società italiana sia divisa su molte questioni, spesso guidata dagli atteggiamenti polarizzati sui social media. Formigli ritiene che sia importante confrontarsi e restituire complessità attraverso il racconto televisivo. Sostiene che la mancanza di immagini e di un vero racconto in televisione sia un problema, ma crede che programmi come ‘100 minuti’ possano contribuire a rendere il talk show più vitale e coinvolgente.

Con l’arrivo della campagna elettorale, Formigli viene anche interrogato sulla par condicio e sulla proposta di estenderla ai giornalisti, avanzata da Maria Elena Boschi. Egli trova questa proposta inaccettabile e sostiene che catalogare i giornalisti in base alle loro opinioni sia fuori luogo. Riguardo alla par condicio, anche se non è favorevole in generale, riconosce che è stata introdotta a causa del conflitto di interessi provocato dalla presenza di Berlusconi con il controllo delle reti private e della Rai. Formigli crede che in un mondo ideale senza conflitti di interesse, non sarebbe necessaria la par condicio, ma nel mondo reale sono necessarie alcune semplici regole per garantire un equilibrio complessivo.

Infine, Formigli critica il veto imposto dai partiti Fratelli d’Italia e Lega nel partecipare ai suoi programmi. Sottolinea che alcuni parlamentari e consiglieri di questi partiti vorrebbero partecipare, ma vengono bloccati dagli uffici di comunicazione dei loro partiti. Formigli ritiene che questa concezione autoritaria dell’informazione dimostri una mancanza di pluralismo e una visione distorta della democrazia.

In conclusione, il nuovo programma di Corrado Formigli, ‘100 minuti’, si propone di portare avanti inchieste giornalistiche approfondite su vari temi. Formigli spera che questo programma possa contribuire a restituire complessità al dibattito pubblico e a fornire ai telespettatori un racconto dettagliato e coinvolgente. Tuttavia, il giornalista riconosce che il genere dell’inchiesta giornalistica sta affrontando numerosi ostacoli e rischi, ma è determinato a portare avanti questa sfida attraverso il suo nuovo programma.

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