Le preferenze alimentari degli italiani sono chiare: prediligono i prodotti locali. È quanto emerge da un’indagine condotta da Coldiretti/Ixè, secondo la quale oltre l’83% degli italiani chiede uno stop alle importazioni di prodotti agroalimentari che non rispettano le stesse regole di quelli italiani in termini di sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e del lavoro.

L’organizzazione agricola Coldiretti ha allestito una tavola del “fake in Italy” al Brennero, con un menu che comprendeva lasagne alla bolognese, arrosticini abruzzesi e lenticchie umbre, ma tutti provenienti dall’estero. Questa iniziativa mira a smascherare il fenomeno dell'”Italian sounding”, ovvero quei prodotti importati e camuffati come italiani grazie a minime lavorazioni. Coldiretti propone di rivedere il criterio dell’ultima trasformazione sostanziale per garantire una maggiore trasparenza.

La raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare sull’obbligo di etichettatura dell’origine di tutti i prodotti in commercio è già iniziata. Coldiretti invita i cittadini a sostenere questa iniziativa firmando nelle varie sedi dell’organizzazione e nei mercati contadini di Campagna Amica. Inoltre, la campagna #nofakeinitaly sui social media mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di conoscere l’origine dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole.

L’obiettivo di Coldiretti è porre fine alla concorrenza sleale e fermare l’invasione di cibi contraffatti che finiscono sulle tavole degli italiani. Questa mobilitazione, in linea con il lavoro svolto a Bruxelles, mira a difendere il reddito degli agricoltori e a salvaguardare la salute dei cittadini.

La mancanza di trasparenza riguarda anche alcuni prodotti simbolo della cucina italiana, come il pane. Infatti, su pagnotte e panini non è obbligatorio indicare l’origine del grano impiegato, a differenza di quanto avviene per la pasta. Anche i legumi in scatola, le confetture di frutta o verdura trasformata e i derivati come biscotti, fette biscottate e crackers non riportano l’etichetta d’origine. Allo stesso modo, ortaggi e frutta di IV gamma, noci e pistacchi sgusciati e carne di coniglio e di cavallo non sono chiaramente identificabili per quanto riguarda la provenienza.

È fondamentale che i consumatori siano consapevoli dell’origine dei prodotti che acquistano e consumano. Solo così potranno fare scelte informate e contribuire a sostenere l’agricoltura locale. La campagna #nofakeinitaly di Coldiretti rappresenta un passo importante verso una maggiore trasparenza nel settore agroalimentare. È un invito a difendere la qualità dei prodotti italiani, il reddito degli agricoltori e la salute dei cittadini.

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