L’Europa registra una tendenza positiva in borsa e si prepara all’attesa dell’inflazione negli Stati Uniti. Le borse europee sono in crescita, trainate dai settori tecnologico, immobiliare ed energetico. L’indice d’area del Vecchio Continente, lo Stoxx 600, ha registrato un aumento dello 0,5%.
A Milano, il principale indice italiano, FTSE MIB, ha segnato un incremento dello 0,7%. Tra le società in evidenza troviamo Mps (+3%), il cui ministro Giorgetti ha annunciato che quest’anno potrebbe essere quello delle fusioni nel settore bancario italiano. Anche Tim (+1,4%) è in rialzo in vista dell’assemblea con i proxy a favore di Labriola.
Anche le altre piazze europee hanno registrato aumenti. Parigi ha segnato un +0,46%, Francoforte un +0,67% e Londra un +0,51%. Lo spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi è sceso a 136 punti, mentre il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,7%.
Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del petrolio è rimasto stabile, con il WTI che si è mantenuto poco sopra gli 85 dollari al barile e il Brent che ha raggiunto gli 89 dollari al barile. Il gas naturale invece ha registrato una leggera flessione, attestandosi poco sopra i 27 euro al megawattora.
Per quanto riguarda i cambi valutari, l’euro si è mantenuto stabile nei confronti del dollaro, con un tasso di cambio di 1,0856.
L’attenzione degli investitori è ora rivolta all’attesa dell’inflazione negli Stati Uniti. Si prevede che i dati sulle vendite al dettaglio e sull’inflazione potrebbero influire sull’andamento dei mercati finanziari globali.
In conclusione, le borse europee mostrano una tendenza positiva, trainate dai settori tecnologico, immobiliare ed energetico. Milano ha registrato un aumento dello 0,7%, con Mps e Tim in evidenza. Le altre piazze europee hanno registrato incrementi più modesti. Il prezzo del petrolio è rimasto stabile, mentre il gas naturale ha registrato una leggera flessione. L’euro si è mantenuto stabile nei confronti del dollaro. Gli investitori sono ora in attesa dei dati sull’inflazione negli Stati Uniti, che potrebbero influire sull’andamento dei mercati finanziari globali.