Biopolimeri derivati dal ricino: una soluzione sostenibile per l’ambiente
Un progetto innovativo sta facendo parlare di sé nel mondo della scienza e dell’ecologia. Si tratta di “PolySebac-BioMed”, un’iniziativa ideata da due brillanti studentesse, Megan Pavlova e Alessia Solari, dell’I.I.S. Lorenzo Cobianchi di Verbania. Il loro obiettivo è quello di ridurre l’inquinamento causato dalla plastica, sostituendo i tradizionali materiali polimerici utilizzati nel settore biomedicale con biopolimeri ottenuti da fonti rinnovabili, come il ricino.
Recentemente selezionato per partecipare all’evento ESE-Expo Sciences Europe che si terrà a Sarajevo nel luglio 2024, il progetto ha superato una rigorosa selezione italiana a Milano, dove Megan e Alessia si sono confrontate con altri oltre centocinquanta studenti provenienti da tutta Italia.
Ma cosa sono esattamente i biopolimeri e come vengono ottenuti dal ricino? I biopolimeri sono polimeri sintetizzati a partire da fonti biologiche rinnovabili, come piante o alghe. Nel caso specifico di PolySebac-BioMed, l’acido sebacico ottenuto dalla pianta del ricino è il reagente principale utilizzato per la produzione dei biopolimeri.
Attraverso un processo di policondensazione con alcoli vegetali come il glicerolo e l’1,4-butandiolo, Megan e Alessia sono riuscite a ottenere e caratterizzare tre tipi di biopolimeri con differenti proprietà: il poliglicerolo sebacato (PGS), il polibutilene sebacato (PBSe) e un biopolimero intermedio chiamato poli(butilene sebacato-glicerolo sebacato) (PBSe-PGS). I tempi di biocompatibilità sono stati anche valutati, poiché l’obiettivo finale del progetto è quello di poter utilizzare questi materiali nel campo biomedicale, con applicazioni versatili.
La scelta del ricino come materia prima per la produzione di biopolimeri non è casuale. Questa pianta è nota per la sua resistenza e capacità di adattarsi a terreni difficili, rendendola una fonte rinnovabile ideale per la produzione sostenibile di materiali. Inoltre, il ricino contiene una sostanza chiamata acido sebacico, che è utilizzata come reagente principale nella sintesi dei biopolimeri.
Il progetto PolySebac-BioMed si pone come un’importante soluzione per ridurre l’inquinamento da plastica nel settore biomedicale. Attualmente, molti prodotti utilizzati in quest’ambito sono realizzati con materiali polimerici tradizionali, che richiedono l’utilizzo di risorse non rinnovabili e possono causare danni all’ambiente durante il processo di produzione e smaltimento.
L’introduzione di biopolimeri derivati dal ricino potrebbe rivoluzionare il settore biomedicale, offrendo una soluzione ecologica e sostenibile. Questi materiali possono essere utilizzati per la produzione di dispositivi medici, impianti biocompatibili e molti altri prodotti, riducendo così l’impatto ambientale e promuovendo la transizione verso un’economia circolare.
Il progetto PolySebac-BioMed rappresenta un esempio di come i giovani possano contribuire in maniera significativa alla ricerca scientifica e all’innovazione. Megan Pavlova e Alessia Solari hanno dimostrato che l’impegno e la passione possono portare a risultati straordinari, aprendo nuove strade verso un futuro più sostenibile.
L’evento ESE-Expo Sciences Europe sarà un’importante opportunità per Megan e Alessia di presentare il loro progetto a livello internazionale e mettere in luce l’importanza dei biopolimeri derivati dal ricino per una sostenibilità ecologica. Non resta che attendere con trepidazione questa importante tappa nella loro avventura scientifica e augurare loro buona fortuna per il futuro.