Adobe si sta impegnando nello sviluppo di un modello di intelligenza artificiale (IA) che può generare video a partire da indicazioni testuali. Questa mossa è una risposta all’IA chiamata Sora, sviluppata da OpenAI, che è stata già sottoposta a test da parte di registi di Hollywood e creativi statunitensi. Anche altre aziende, come Google, stanno lavorando su progetti simili. Google sta per rilasciare Imagen 2 entro la fine dell’anno, un software in grado di creare video realistici a partire da istruzioni di testo e foto statiche.
Adobe ha annunciato che il suo modello di IA farà parte della suite Premiere Pro, che comprende strumenti di intelligenza artificiale generativa riuniti sotto il nome di Firefly. Come dimostrato dalla concorrenza, l’IA è in grado di creare video da zero e consente agli utenti di apportare modifiche successivamente, aggiungendo o rimuovendo elementi. Inoltre, l’intelligenza artificiale stessa può migliorare alcune parti del filmato se non soddisfano le necessità dell’utente.
In un’anteprima con testate americane come TechCrunch, un portavoce di Adobe ha utilizzato l’IA per creare un video a partire da una foto di una valigetta. Nel filmato generato, la valigetta viene aperta per mostrare al suo interno dei diamanti. Adobe definisce questa funzione come “estensione generativa”.
Per affrontare le preoccupazioni riguardanti i deepfake, che sono sempre più presenti nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa, Adobe ha annunciato che ogni video creato con l’IA conterrà dei metadati che indicheranno non solo l’intervento dell’IA, ma anche il tipo di software utilizzato per generare il filmato. Questa misura è parte della Content Authenticity Initiative, un’iniziativa promossa da Adobe stessa che mira a definire standard comuni per aumentare la trasparenza dei contenuti creati con le nuove tecnologie generative.
Adobe sta sicuramente facendo passi avanti nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla creazione di video. L’idea di poter generare filmati a partire da semplici indicazioni testuali può essere molto utile per registi, creativi e professionisti del settore. Tuttavia, è importante considerare anche le implicazioni etiche e la possibile diffusione dei deepfake. La decisione di includere metadati nei video generati dall’IA è un passo nella giusta direzione per garantire la trasparenza e la genuinità dei contenuti creati con queste nuove tecnologie.
Non vediamo l’ora di vedere come Adobe svilupperà ulteriormente questa IA e come verrà accolta dagli utenti. Sarà interessante osservare se altri sviluppatori seguiranno l’esempio di Adobe e adotteranno misure simili per garantire l’autenticità dei loro contenuti generati dall’IA.