Il Def 2024, il Documento di economia e finanza, ha rivelato un aumento della spesa sanitaria che secondo la Fondazione Gimbe è illusorio. Secondo l’analisi indipendente condotta da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, l’aumento di 7,6 miliardi di euro nel 2024 è principalmente dovuto al fatto che i costi dei contratti dei dirigenti e dei contrattisti per il triennio 2019-2021 non sono stati registrati nel 2023 e sono stati rinviati al 2024. Pertanto, questo aumento apparente della spesa sanitaria non riflette una reale crescita degli investimenti nel settore.

La Fondazione Gimbe ha sottolineato che il Def 2024 ignora la situazione precaria del Servizio sanitario nazionale (SSN) in Italia. Tempi di attesa lunghi, sovraffollamento dei pronto soccorso, disuguaglianze regionali e locali nell’erogazione dei servizi sanitari e migrazione della sanità dal Sud al Nord sono solo alcuni dei problemi che affliggono il sistema sanitario italiano. Inoltre, l’aumento della spesa privata e l’impoverimento delle famiglie a causa delle cure mediche rappresentano ulteriori sfide.

Sebbene il Def certifichi un rapporto spesa sanitaria/PIL del 6,3% nel 2023 e una spesa sanitaria di 131 miliardi di euro in termini assoluti, è importante notare che questa cifra è inferiore di oltre 3,6 miliardi rispetto al 2022. Nel 2024, il rapporto spesa sanitaria/PIL dovrebbe salire al 6,4% e la spesa sanitaria prevista è di oltre 138,7 miliardi di euro, un aumento di 7,6 miliardi rispetto al 2023. Tuttavia, Cartabellotta fa notare che questo aumento è solo illusorio a causa del rinvio dei costi dei contratti.

Per il triennio 2025-2027, il Def 2024 prevede una crescita media annua della spesa sanitaria del 2%, mentre il PIL nominale dovrebbe crescere del 3,1%. Il rapporto spesa sanitaria/PIL si ridurrà dal 6,4% del 2024 al 6,3% nel 2025-2026 e al 6,2% nel 2027. In termini assoluti, la spesa sanitaria prevista aumenterà a 141,8 miliardi nel 2025, a 144,7 miliardi nel 2026 e a 147,4 miliardi nel 2027.

Cartabellotta commenta che il Def non fornisce indicazioni sulle politiche economiche per la prossima Legge di Bilancio e che potrebbero essere necessarie ulteriori riduzioni della spesa sanitaria. Le stime fornite dal Def per il 2025 e il 2026 sembrano azzardate, dato che il Fabbisogno Sanitario Nazionale fissato dalla Legge di Bilancio 2024 è inferiore alle cifre previste.

Secondo Cartabellotta, il Def 2024 dimostra che la sanità pubblica non è una priorità per il governo attuale, come è stato per gli ultimi 15 anni. La Fondazione Gimbe ha proposto un Piano di Rilancio del SSN che mira ad aumentare progressivamente la spesa sanitaria al fine di garantire il rilancio delle politiche del personale sanitario, l’erogazione uniforme dei Livelli Essenziali di Assistenza e l’accesso equo alle innovazioni. Tuttavia, con il persistente definanziamento pubblico, la distanza tra l’Italia e gli altri paesi europei aumenterà e il SSN subirà gravi conseguenze. Ciò metterà a rischio il diritto costituzionale alla tutela della salute delle persone, in particolare per le classi meno abbienti e per i residenti nelle regioni del Sud.

In conclusione, il Def 2024 rivela un aumento illusorio della spesa sanitaria in Italia. Mentre le cifre sembrano indicare una crescita degli investimenti nel settore, l’analisi indipendente della Fondazione Gimbe ha dimostrato che questo aumento è principalmente dovuto al rinvio dei costi dei contratti. La situazione precaria del SSN non è stata affrontata adeguatamente nel Def, mettendo a rischio la salute delle persone e accentuando le disuguaglianze regionali. È necessario un cambio di rotta per garantire un sistema sanitario equo ed efficiente per tutti i cittadini italiani.

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