L’Italia a Cannes: una stagione magra per il cinema italiano

Il Festival di Cannes, la prestigiosa vetrina del cinema mondiale, si è aperto quest’anno con una selezione molto limitata di film italiani. Mentre il pubblico italiano si è affollato nelle sale per vedere “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, un film d’esordio in bianco e nero che ha sorpreso per gli incassi, a Cannes l’Italia è rappresentata solo da due film: “Parthenope” di Paolo Sorrentino in concorso per la Palma d’oro e “The Damned” di Roberto Minervini nella sezione Un Certain Regard, dedicata al cinema sperimentale.

La mancanza di una presenza significativa dell’Italia a Cannes ha sollevato interrogativi sullo stato attuale del cinema italiano. È solo una fase di crisi o il cinema tricolore è in declino? La selezione di Cannes riflette anche un cambiamento nel sistema audiovisivo italiano, con sempre più produttori italiani che cercano opportunità all’estero o si impegnano nella coproduzione internazionale.

Un esempio di questo fenomeno è “The Falling Sky”, un film sulla tribù dell’Amazzonia diretto dai registi brasiliani Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha, prodotto in collaborazione tra Brasile e Italia. Questa co-produzione tra Aruac Filmes, Hutukara Yanomami Association, Stemal Entertainment, Rai Cinema, Le Film D’Ici e i registi stessi Donatella Palermo racconta il rituale funebre misterioso “Reahu” della comunità Yanomami, una cerimonia che coinvolge l’intera comunità per sostenere il cielo e proteggerlo dagli effetti negativi dei comportamenti dei “nape”, ossia gli stranieri. Il film si ispira liberamente al libro omonimo dello sciamano Yanomami Davi Kopenawa e dell’antropologo francese Bruce Albert.

Un altro film di rilievo è “Limonov” del regista russo Kirill Serebrennikov, basato sul bestseller di Emmanuel Carrere e prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside. Il film segue la vita del dissidente russo in esilio Limonov durante la seconda metà del XX secolo, attraversando la Russia, l’America e l’Europa. Con Ben Whishaw nel ruolo di Limonov e Viktoria Miroshnichenko nel ruolo di sua moglie Elena, il film promette di essere un viaggio affascinante attraverso la storia recente.

Nonostante la magra rappresentanza italiana a Cannes, ci sono ancora alcune speranze per il cinema italiano. Il Festival del Cinema di Venezia, che si terrà a fine agosto, potrebbe essere un’opportunità per riscattare la situazione. L’anno scorso, il festival veneziano ha visto la partecipazione di sei film italiani, dimostrando che il cinema italiano merita il successo.

In attesa delle novità dell’81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, gli appassionati del cinema italiano dovranno accontentarsi di seguire attentamente le proiezioni a Cannes e sperare in qualche sorpresa italiana tra i premiati o nelle giurie del festival. Mentre l’Italia può sembrare in una fase di svenimento nel panorama cinematografico internazionale, non dobbiamo dimenticare il talento e la creatività che caratterizzano il cinema italiano, che potrebbero ancora riservare piacevoli sorprese.

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