Migliora l’occupazione e la speranza di vita, ma peggiora la situazione sanitaria e climatica: le ultime statistiche Istat

Secondo le ultime statistiche dell’Istat, nel 2023 si è registrato un aumento del numero di occupati tra i 20 e i 64 anni, con un aumento dello 1,8% rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione è aumentato del 1,5%, raggiungendo il 66,3%, superando di 2,7 punti percentuali quello del 2019. Questa crescita è stata più forte tra le donne (+1,6 punti percentuali) e nel Mezzogiorno (+1,7 punti percentuali).

Inoltre, il tasso di occupazione è aumentato soprattutto tra gli ultracinquantacinquenni e tra i giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Quest’ultima fascia di età ha superato i livelli pre-pandemia di oltre 5 punti percentuali. Questi dati positivi indicano un miglioramento dell’occupazione nel paese.

La speranza di vita in Italia è aumentata, raggiungendo i 83,1 anni nel 2023. Questo dato rappresenta un recupero quasi completo rispetto al livello del 2019. Gli uomini hanno una speranza di vita media attesa di 81,1 anni, tornando allo stesso livello del 2019. Per le donne, invece, mancano ancora 0,2 anni per raggiungere il livello del 2019.

Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, la situazione sanitaria è peggiorata. La speranza di vita in buona salute è diminuita, passando dai 60,1 anni del 2022 ai 59,2 anni del 2023. Questa riduzione ha riportato l’indicatore quasi al livello del 2019, a causa della riduzione della percezione di buona salute dovuta alla pandemia.

Le disuguaglianze socioeconomiche sono evidenti anche nella mortalità per tumori. Gli individui meno istruiti hanno una mortalità per tumori 2,1 volte superiore rispetto a quelli più istruiti. Questo divario è più marcato tra gli uomini, con un rapporto di mortalità di 2,1, mentre tra le donne scende a 1,4.

Nonostante il miglioramento del benessere generale nel paese, ci sono ancora sfide da affrontare. La situazione ambientale, in particolare il clima, e la sicurezza, in termini di percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive, sono peggiorate. Le regioni del Nord-est si caratterizzano per i maggiori livelli di benessere, mentre nel Mezzogiorno la situazione è opposta, con la maggior parte degli indicatori che si collocano nelle classi più basse.

Un altro dato preoccupante riguarda il numero di persone che hanno dovuto rinunciare a visite mediche o accertamenti diagnostici per motivi economici, liste di attesa o difficoltà di accesso. Nel 2023 sono stati circa 4,5 milioni i cittadini che hanno rinunciato a queste prestazioni, un aumento rispetto agli anni precedenti. Questo potrebbe essere dovuto al recupero delle prestazioni sanitarie differite a causa della pandemia e alle difficoltà nell’organizzare l’assistenza sanitaria in modo efficace.

Infine, persiste il divario di genere in termini di soddisfazione per la vita. Gli uomini sono ancora più soddisfatti della vita rispetto alle donne, con un divario che è aumentato negli ultimi anni. Tuttavia, ci sono anche differenze tra le diverse fasce di istruzione e occupazione.

In conclusione, le ultime statistiche Istat mostrano miglioramenti nell’occupazione e nella speranza di vita in Italia, ma anche sfide da affrontare nella situazione sanitaria, ambientale e sociale del paese. È importante continuare a lavorare per ridurre le disuguaglianze e migliorare il benessere complessivo della popolazione.

Share.