Il rallentamento dell’Italia nel metaverso: scarsa adozione dei visori e calo del 18% nei progetti
Il metaverso, il mondo virtuale in cui è possibile interagire con gli altri utenti attraverso avatar e creare nuove esperienze, sembra ancora non decollare in Italia. Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Extended Reality & Metaverse della School of Management del Politecnico di Milano, il nostro paese sta registrando una lenta adozione dei visori e un calo del 18% nei progetti relativi al metaverso rispetto all’anno precedente.
La ricerca ha rivelato che attualmente meno di 500 mila italiani possiedono un visore, un numero molto basso se confrontato con la situazione globale in cui il settore sta vivendo dei passi importanti. Grandi aziende come Apple stanno investendo in questo campo e la Commissione Europea ha presentato la strategia sul web 4.0 per guidare la prossima transizione tecnologica incentrata sui mondi virtuali. Nel complesso, a livello mondiale, ci sono 130 mondi virtuali pubblici.
In Italia, invece, sembra che il settore del metaverso stia ancora faticando a decollare. Dal 2020 ad oggi sono stati registrati solo 482 progetti relativi alla realtà aumentata, mista e virtuale, di cui solamente 108 sono nati nel 2023, segnando un calo del 18%. I principali settori di applicazione sono il retail e il turismo, ma è nell’istruzione che si sta vivendo maggior fermento.
Nonostante oltre il 50% degli italiani dichiari di conoscere almeno un mondo virtuale, la maggior parte di loro è legata al mondo del gaming. Solo poco più di un utente su quattro è entrato all’interno di un mondo virtuale nell’ultimo anno. Inoltre, la maggior parte degli accessi avviene da PC. Il costo elevato dei visori e la mancanza di servizi e applicazioni percepiti come di valore sembrano essere le principali barriere alla diffusione del metaverso in Italia.
Tuttavia, secondo Riccardo Mangiaracina, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Extended Reality & Metaverso, il metaverso è ancora in fase di realizzazione e il suo sviluppo potrà essere facilitato dall’evoluzione di altre tecnologie. Ad esempio, la blockchain potrà favorire l’interoperabilità tra i mondi virtuali, lo spatial computing faciliterà il riconoscimento nello spazio fisico degli oggetti virtuali e le interazioni degli utenti, mentre l’intelligenza artificiale permetterà l’utilizzo di assistenti virtuali nei mondi e l’ottimizzazione dei processi industriali.
In conclusione, sebbene l’Italia stia ancora faticando a decollare nel settore del metaverso, a livello mondiale si stanno compiendo importanti passi avanti. È importante che il nostro paese non rimanga indietro e investa nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per favorire l’adozione dei visori e la creazione di nuovi progetti nel metaverso. Solo così potremo cogliere appieno le opportunità offerte da questa nuova frontiera digitale.