Le donne che lavorano nel settore tecnologico continuano a lottare contro la disparità salariale di genere, secondo un’indagine condotta dall’Università di Milano-Bicocca e Women&Tech ETS – Associazione Donne e Tecnologie. I risultati dell’indagine, presentati durante l’evento ‘Donne e STE(A)M. Tra passato e futuro’, evidenziano che oltre il 70% delle professioniste nel settore tecnologico ha riferito di aver sperimentato un trattamento salariale diverso rispetto ai colleghi uomini.
L’indagine ha coinvolto quasi 200 professioniste delle aziende associate a Women&Tech ETS, con la maggior parte di loro che lavora nel settore tech, software e internet. La maggioranza delle partecipanti ha un’età compresa tra i 30 e i 45 anni e possiede una laurea, con il 30% che ha una formazione nelle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Inoltre, il 24,6% ha conseguito uno o più master.
La ricerca ha anche rivelato che le donne nel settore tecnologico lavorano in media quasi 10 ore al giorno e spesso sono soggette a straordinari e trasferte. Nonostante ciò, solo il 42% delle intervistate si dichiara abbastanza soddisfatta del proprio lavoro, mentre il 12% è molto soddisfatta.
Un dato interessante è che il 53% delle professioniste intervistate ha figli e il 20% è genitore single. Le madri che lavorano a tempo pieno e le madri single sono quelle che trovano maggiori difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia e hanno meno tempo libero.
Inoltre, l’indagine ha evidenziato che solo il 10% delle donne intervistate lavora a orario ridotto e che queste sono per il 90,5% donne madri. È anche interessante notare che nessuna di queste donne ricopre un ruolo apicale all’interno delle aziende.
Oltre alla disparità salariale, il 51,4% delle professioniste ha dichiarato di percepire maggiori difficoltà nell’ottenere credibilità e riconoscimento rispetto ai colleghi uomini. Nonostante il 37% delle intervistate abbia segnalato una progressione di carriera negli ultimi 5 anni, il 19,5% ritiene che il suo genere abbia spesso ostacolato le opportunità di avanzamento professionale.
Questi risultati mettono in luce la necessità di affrontare le disuguaglianze di genere nel settore tecnologico e di promuovere un ambiente di lavoro più inclusivo ed equo per le donne. Sono necessarie azioni concrete per garantire parità salariale e opportunità di carriera per tutte le professioniste nel settore. Solo così si potrà sfruttare appieno il potenziale delle donne nella tecnologia e colmare il divario di genere che ancora persiste.