Elon Musk, il magnate sudafricano fondatore di Tesla, SpaceX e altre aziende tecnologiche, ha accusato il giudice brasiliano Alexandre de Moraes di interferire nelle elezioni brasiliane del 2022. Questa è solo l’ultima tappa di un lungo braccio di ferro tra i due protagonisti.
La dichiarazione di Musk è stata fatta su X, il suo social media preferito, in risposta a un post del giornalista americano Michael Shellenberger. Shellenberger ha scritto un rapporto intitolato “Twitter Files Brazil” in cui afferma che il giudice Moraes avrebbe chiesto illegalmente a Twitter di rivelare informazioni private sugli utenti che avevano utilizzato hashtag considerati inappropriati.
Negli ultimi giorni, Musk ha accusato Moraes di censurare parlamentari e attivisti contrari al governo del presidente progressista Luiz Inacio Lula da Silva. Il giudice, che è anche presidente del Tribunale superiore elettorale brasiliano, ha incluso il miliardario sudafricano nell’inchiesta sulle ‘milizie digitali’, ovvero i profili sui social media che avrebbero diffuso fake news a favore dell’ex presidente di destra Jair Bolsonaro.
La situazione si è intensificata quando una commissione della Camera degli Stati Uniti ha pubblicato un rapporto contenente le decisioni riservate prese da Moraes che coinvolgono diverse piattaforme digitali, tra cui anche X.
Questa polemica tra Musk e Moraes evidenzia il crescente ruolo dei social media nelle elezioni e nel dibattito pubblico. L’uso di hashtag e la diffusione di fake news sono diventati strumenti potenti per influenzare l’opinione pubblica e manipolare il risultato delle elezioni.
Musk, con la sua influenza e la sua grande base di follower su X, è diventato un attore importante nel panorama politico internazionale. Le sue accuse contro Moraes mettono in luce la questione della libertà di espressione e della censura sui social media.
Allo stesso tempo, Moraes si trova sotto pressione per il suo ruolo nel contrastare la disinformazione online e proteggere la democrazia brasiliana dalle interferenze straniere.
Questa vicenda dimostra che il potere dei social media è sempre più presente nella nostra vita quotidiana e nella politica internazionale. Le piattaforme digitali sono diventate un terreno di battaglia per le idee e i valori, ma è necessario trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e la protezione della democrazia.