Il mondo della magistratura piange la scomparsa del giudice Italo Ormanni, figura di spicco nel panorama italiano. Con una carriera durata ben 49 anni, Ormanni ha lasciato un segno indelebile nel campo della giustizia, lavorando su diversi casi di grande rilevanza nazionale.

Nato a Napoli, Ormanni ha iniziato la sua carriera come pm presso la procura partenopea, focalizzandosi principalmente sulle inchieste relative alla camorra. È stato proprio grazie al suo impegno e alla sua determinazione che i boss Cutolo, Zazza e Nuvoletta sono stati arrestati, contribuendo così a indebolire il sistema criminale che affliggeva la città partenopea.

Ma è stata a Roma che Ormanni ha raggiunto il culmine della sua carriera. In qualità di procuratore aggiunto presso la procura capitolina, ha coordinato le indagini su numerosi casi di grande impatto mediatico. Tra questi, la scomparsa di Emanuela Orlandi, il cui mistero continua ancora oggi a far discutere, l’omicidio di Simonetta Cesaroni e la morte della studentessa Marta Russo all’Università La Sapienza.

Non si è limitato solo a queste indagini. Ormanni ha anche svolto un ruolo chiave nelle inchieste sull’antiterrorismo, occupandosi degli anarchici e delle nuove brigate rosse. È stato proprio lui a coordinare le indagini sull’agguato al professor Massimo D’Antona, figura di spicco nella lotta contro il terrorismo. Inoltre, ha seguito da vicino i delitti commessi dagli italiani all’estero, come il duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Somalia e l’assassinio della giornalista Maria Grazia Cutuli in Afghanistan.

La sua dedizione e la sua professionalità gli hanno valso diverse promozioni. Tra il 2000 e il 2008, Ormanni è stato procuratore antimafia per il Lazio, lavorando duramente per contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nella regione. Successivamente, dal 2008 al 2010, è stato responsabile del Dipartimento presso il Ministero della Giustizia, dove si è occupato, tra le altre cose, dell’estradizione del terrorista Cesare Battisti, latitante in Brasile.

Ma la sua figura non è solo legata alle aule di tribunale. Negli ultimi anni della sua carriera, Ormanni ha preso parte come giudice al popolare programma televisivo Forum. La redazione del programma lo ricorda con affetto e ammirazione, sottolineando l’onore che è stato averlo tra i suoi membri per due stagioni. Inizialmente serio e rigoroso, Ormanni ha saputo mostrare anche il suo lato spiritoso, conquistando il pubblico con la sua autorevolezza e la sua competenza.

La notizia della sua scomparsa ha colpito profondamente la squadra di Forum, che esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia di Ormanni. La magistratura italiana perde un grande professionista, una figura di riferimento per molti colleghi e un esempio di impegno e dedizione nella lotta alla criminalità.

Italo Ormanni rimarrà per sempre nella memoria di coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui e di coloro che hanno seguito con interesse i casi su cui ha lavorato. La sua eredità sarà un monito per tutti coloro che operano nel campo della giustizia, un esempio di integrità e passione per la verità.

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