La Biennale di Arte 2024 ha visto trionfare le artiste maori, che hanno ottenuto il prestigioso premio del Leone d’Oro. Il collettivo Mataaho, composto dalle artiste Bridget Reweti, Erena Baker, Sarah Hudson e Terri Te Tau, ha ringraziato il curatore della Biennale, Adriano Pedrosa, per aver dato voce a tante realtà queer e indigene. Le artiste hanno dedicato il premio alle loro famiglie, che hanno sostenuto il loro percorso artistico.

Un altro premio importante è stato assegnato alla nigeriana Karimah Ashadu, che ha ricevuto il Leone d’Argento. L’artista ha dedicato il premio alla pace nel mondo, sottolineando l’importanza di promuovere l’armonia e la comprensione tra le diverse culture.

Il terzo premio, il Leone alla carriera, è stato conferito all’artista turca Nil Yalter, una pioniera del movimento femminista globale. Yalter ha ringraziato Pedrosa per il riconoscimento e ha sottolineato come il Leone d’Oro contribuisca a promuovere le arti visive e a esplorare il tema dell’immigrazione.

Il quarto premio è stato consegnato ad Anna Maria Maiolino, un’artista italiana nata in Calabria ma emigrata in Brasile. Maiolino ha commentato che l’arte è un’avventura dell’anima e ha dedicato il premio all’arte brasiliana, evidenziando l’importanza di valorizzare le diverse influenze culturali.

Un momento storico è stato segnato dalla prima menzione speciale assegnata a una persona trans durante la Biennale di Venezia. La Chola Poblete, un’artista argentina, ha esprimendo la speranza che la sua vittoria apra la strada ad altre persone come lei, consentendo loro di conquistare spazi e liberarsi dagli stereotipi.

La seconda menzione speciale è stata assegnata all’artista palestinese Samia Halaby, che all’età di 87 anni continua a essere una pioniera dell’arte digitale. La sua opera innovativa e il suo impegno nel campo artistico sono stati riconosciuti con questo importante riconoscimento.

Infine, la menzione speciale per la partecipazione nazionale è stata attribuita alla Repubblica del Kosovo, evidenziando la qualità e l’impatto delle opere presentate dalla delegazione kosovara.

La 60a edizione della Biennale di Venezia ha dimostrato ancora una volta l’importanza dell’arte nel promuovere la diversità, l’inclusione e la comprensione tra le culture. Le opere degli artisti premiati hanno affrontato temi sociali e politici, offrendo un’opportunità di riflessione e dibattito. La Biennale di Venezia rimane un evento di grande rilevanza nel panorama artistico internazionale, e la sua capacità di premiare e promuovere artisti provenienti da diverse realtà culturali è un esempio di come l’arte possa unire le persone e promuovere il dialogo globale.

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