Autore: admin1356

AGI – Litiga con il figlio di 8 anni e per punizione lo abbandona per strada ma quando torna non lo trova più ed è costretto a chiamare i carabinieri. Con l’accusa di abbandono di minore, i carabinieri della stazione di
Bucchianico (Chieti) hanno denunciato a piede libero un 40enne del posto. Per motivi che sono ancora in via di chiarimento, al termine di un litigio l’uomo avrebbe a suo modo voluto dare
una ‘lezione’ al figlio di 8 anni, facendolo scendere dalla macchina e lasciandolo a sè stesso per diversi minuti. Al ritorno l’adulto non lo ha trovato più. Disperato ha fatto scattare la macchina dei soccorsi. Il
minore era stato aiutato da un passante che lo aveva riaccompagnato a casa, affidandolo alla madre. Per il 40enne è scattata la denuncia. 

AGI – I bonifici di Silvio Berlusconi a Miranda Ratti, moglie di Marcello Dell’Utri, sarebbe serviti a pagare il silenzio sulle stragi del ’93. È l’ipotesi con cui la Dda della Procura di Firenze ha chiuso le indagini nei confronti del braccio destro di Berlusconi. Lo riporta oggi La Repubblica.
Dell’Utri e la moglie, alcune settimane fa, erano stati oggetto di un sequestro di 10.8 milioni collegato all’accusa di aver violato le normative in materia di prevenzione antimafia: Dell’Utri avrebbe infatti omesso di comunicare le sue condizioni patrimoniali come invece previsto dalle normative in materia.

 

L’avvocato della famiglia Berlusconi, titoli faziosi e fuorvianti

 “Ancora una volta leggiamo atti giudiziari riservati direttamente sui giornali, introdotti da titoli faziosi e fuorvianti. Ancora una volta leggiamo accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”. Lo scrive in una nota Giorgio Perroni, avvocato della famiglia Berlusconi.

“Ancora una volta, però, non leggiamo nemmeno una menzione della sentenza del Tribunale di Palermo dello scorso 13 marzo, dove si esclude categoricamente che le donazioni di denaro di Berlusconi a Dell’Utri servissero per “comprare il suo silenzio”; come del resto già sostenuto in precedenti provvedimenti emessi in sede cautelare dallo stesso Tribunale, dalla Corte d’Appello di Palermo e, addirittura, dalla Corte di Cassazione. E ancora una volta, ovviamente, non leggiamo nemmeno un riferimento al fatto che tutti i precedenti filoni di indagine e tutti i processi che accostavano Silvio Berlusconi alle terribili stragi mafiose sono finiti nel nulla. Niente di nuovo sotto il sole – conclude Perroni – Ma non possiamo rassegnarci per assuefazione davanti alla bruciante ingiustizia di un vergognoso “sistema” che non si placa nemmeno ora che Silvio Berlusconi non è più tra noi”.