Autore: admin1356

AGI – Polemica sul sindaco di Solesino, comune di 7mila abitanti nella Bassa Padovana, ‘reo’ di aver esposto una bandiera dell’Inter con il tricolore e le due stelle sul municipio dopo la conquista dello scudetto. Il gesto è stato una risposta in stile Peppone e Don Camillo al sacerdote della frazione di Arteselle, don Marino Ruggero, che quando i bianconeri erano ancora in lotta per il titolo e aveva esposto la bandiera della sua Juventus fuori dalla canonica. Dopo la matematica certezza del tricolore, arrivata con il derby vinto lunedì scorso, il sindaco di centrodestra Elvy Bentani, rieletto nel 2023 e grande tifoso della Beneamata, ha incaricato gli operai del Comune di esporre una bandiera cucita per celebrare il ventesimo scudetto nerazzurro.

 

Il drappo gigante a scacchi gli era stato donato dall’Inter club di Solesino, come riferisce Il Gazzettino, e, anche se appeso sul lato opposto alle bandiere istituzionali, violerebbe la regola che vieta di esporre sugli edifici pubblici “vessilli privati o di parte”. L’opposizione, con la lista civica di centrosinistra Solesino Progresso, lista civica di centrosinistra, ha deciso di cavalcare quella che poteva essere derubricata a semplice goliardia sportiva. “Non so se siamo davanti a un vilipendio, ma sicuramente alla mancanza di rispetto di un luogo istituzionale qual è il municipio, del buon gusto e della decenza”, ha lamentato il consigliere comunale Andrea Garavello.

 

“La casa del Comune è la casa di tutti, ma per l’ennesima volta Bentani scambia la ‘cosa pubblica’ per ‘cosa propria'”, ha aggiunto. “Se questi sono gli unici argomenti rimasti alle minoranze per attaccarmi”, la replica del sindaco, “vuol dire che è gente arrivata alla frutta. E in ogni caso pure don Marino ha esposto una bandiera della Juve. Eppure anche la chiesa sarebbe la casa di tutti”. La giunta, comunque, non si è spaccata: “Tutti i componenti sono interisti, forse solo uno è milanista, ma non lo dichiara pubblicamente”, ha assicura Bentani. Lo juventino Don Marino, pero’, ha avvertito: “Se il sindaco non la leva, la faro’ ammainare io. Ora aspetto la Juve in finale di Coppa Italia. Se vince, suonerò le campane a festa”. E se perde “le suonerò a morto”, ha aggiunto. 

AGI – Una sequenza sismica ha fatto tremare la terra all’alba nella zona del Vesuvio: quattro le scosse di cui la più forte, di magnitudo 3,1 della scala Richter, è stata registrata dall’Ingv poco prima delle 6, con epicentro nel cratere del vulcano. Il terremoto e’ stato avvertito in tutta l’area dei comuni vesuviani, da Portici a Ercolano. Queste scosse non sono collegate con quelle degli ultimi giorni nei Campi Flegrei dove si è intensificato il fenomeno bradisismico con un terremoto di magnitudo 3,9 registrato sabato nel territorio di Bacoli. (AGI)Red

AGI – Papa Francesco è atterrato alle 7,55 nel piazzale interno della casa di reclusione dell’isola della Giudecca. Il Pontefice, seduto su una sedia a rotelle, ha quindi salutato i presenti. Successivamente Bergoglio sarà alla Biennale.

Il Papa è stato accolto dal Patriarca di Venezia, S.E. Mons. Francesco Moraglia, dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio, dal Provveditore Rosella Santoro, dalla Direttrice della struttura, Mariagrazia Felicita Bregoli e dal Comandante della Polizia Penitenziaria, Lara Boco. Alle ore 8.15, nel Cortile interno della Casa di Reclusione, il Papa incontrerà le detenute. Presenti all’incontro il personale amministrativo, gli agenti della Polizia Penitenziaria e alcuni volontari.

“Il carcere è una realtà dura”

“Il carcere è una realtà dura, e problemi come il sovraffollamento, la carenza di strutture e di risorse, gli episodi di violenza, vi generano tanta sofferenza”, ha detto Papa Francesco incontrando le detenute. “Nessuno toglie la dignità a una persona, nessuno”, ha aggiunto, “è fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento. Non ‘isolare la dignità, ma dare nuove possibilità”.

“Ho desiderato incontrarvi all’inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore”, ha aggiunto “Vorrei, percio’, che vivessimo questo momento non tanto come una ‘visita ufficiale’ del Papa, quanto come un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile, il più ricco sarò io, e il bene che ci scambieremo sara’ prezioso”.

 

Dopo aver lasciato il penitenziario femminile il Papa si è recato nell’attigua Chiesa della Maddalena dove si è incontrato con gli artisti che hanno dato vita al padiglione vaticano della Biennale: “Da qui – ha detto – vorrei mandare a tutti questo messaggio: il mondo ha bisogno di artisti. Lo dimostra la moltitudine di persone di ogni eta’ che frequentano luoghi ed eventi d’arte”. “Vi confesso che accanto a voi non mi sento un estraneo: mi sento a casa. E penso che in realtà questo valga per ogni essere umano, perché, a tutti gli effetti, l’arte riveste lo statuto di “città rifugio” una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti. Tutti, a cominciare dagli ultimi”, ha aggiunto.

AGI – Cambio della guardia e rinforzi di organico nel carcere minorile ‘Beccaria’ di Milano dopo l’inchiesta che ha portato all’arresto di 13 agenti. Da venerdì non c’è più la comandante Manuela Federico e al suo posto dal 6 maggio ci sarà l’attuale vicecomandante di Bollate, Daniele Alborghetti. Il suo è un nome noto alle cronache perchè nel 2018, quando guidava gli agenti a Monza, finì ai domiciliari per corruzione e turbativa d’asta per gli appalti sull’installazione delle macchinette per bibite e sigarette. Condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di carcere, è stato poi assolto definitivamente. A marzo di quest’anno Alborghetti aveva proclamato uno sciopero della fame definendosi “rovinato” dall’inchiesta giudiziaria e invocando un incontro col ministro della Giustizia Carlo Nordio. Stando a quanto spiegato da fonti penitenziarie, Federico, non indagata dalla procura di Milano, era stata assegnata temporaneamente all’incarico dall’Ufficio di esecuzione penale esterna, e non aveva una ‘scadenza’. Anche Francesco Ferone, il comandante prima di lei che figura tra gli arrestati, non era stabile. Questo significa che nei mesi in cui si sarebbero verificate le torture al Beccaria non c’era un comandante ‘in ruolo’. I comandanti non fissi non sono obbligati ad andare tutti i giorni della settimana in carcere. Quello che invece dovrebbe fare Daniele Alborghettti a cui viene assegnato un incarico stabile. Nel frattempo il ministero della Giustizia ha inviato una richiesta agli uffici di Esecuzione penale esterna di Torino, Venezia, Bologna, Napoli, Firenze, Roma e Napoli chiedendo “con riferimento alle criticità in atto” al Beccaria che “ciascuna di queste direzioni provveda a inviare in servizio provvisorio, anche in assenza di manifestazioni di disponibilità, con decorrenza immediata e fino al 20 maggio 2024 quattro unità di personale per un totale di 24 alla struttura minorile”. Un provvedimento insoddisfacente per Gennarino De Fazio, segretario del sindacato Uilpa: “Queste unità serviranno a malapena a coprire il vuoto di organico determinato dai provvedimenti cautelari”. 

 AGI – Terza giornata del contributo di accesso a Venezia con quasi 22.000 paganti. Tra gli esenti oltre 58.000 ospiti in strutture ricettive. Leggera crescita dei residenti in Veneto, rispetto a ieri che era giornata lavorativa. Stabili, in quanto sono condizioni permanenti e quindi hanno un voucher fino al 14 luglio, gli studenti (13.000), i lavoratori (20.500) e i proprietari di immobili che pagano l’IMU o i titolari di contratti di locazione (6.700) che non hanno spostato la residenza nella Citta’ antica. I controlli svolti hanno verificato in totale 19.000 QR-code, senza rivelare particolari criticita’.