Autore: admin1356

AGI – “Arrivano in cinquecento da Torino per vendicare Jhonny”. La voce corre tra strade, case e negozi spopolati per il lungo ponte festivo poche ore dopo che Jhonny Sulejmanovic è stato ucciso davanti all’Ortomercato a colpi di pistola mentre dormiva in un furgone accanto alla compagna Samantha che, dicono i familiari, aspetta da lui un bambino da quattro mesi. Col passare delle ore, i presunti giustizieri evocati dai parenti della coppia di diciottenni scendono a cinquanta finché l’idea della spedizione imminente evapora.

Resta la rabbia nel cielo ancora gelido di un’acerba primavera ad accomunare chi voleva bene a Jhonny e chi qui ci vive e, parlando coi giornalisti delle tv, si fa riprendere di schiena perché ha paura. Siamo di fronte ai cancelli del gigantesco edificio da dove passano tonnellate di frutta e verdura per la città ma anche, come raccontano indagini giudiziarie del passato, droga, mafia e affari criminali.  “No, non fate immagini nemmeno alle scarpe per favore che mi riconoscono”.

Lei è la donna che, “svegliata dagli spari”, ha visto dal balcone di casa sua “un ragazzo a terra, pieno di sangue e delle persone che cercavano di rianimarlo gettandogli l’acqua addosso e urlando che bisognava chiamare la polizia. Proprio le forze dell’ordine che qui non si vedono mai, eppure succede di tutto. Pensi che ho perfino paura a far bere il cane dalla fontana perché dentro gli zingari ci buttano il detersivo”. 

Ma, premette la signora, “io non sono razzista e non ce l’ho con loro. Diciamo però che viviamo nel degrado. Italiani, stranieri, baby gang rubano nelle cantine, scippano i vecchietti in pieno giorno, spaccano e bruciano macchine. Gli stranieri forse sono un po’ peggio solo perché non hanno niente da perdere. Alla sera esco col cane nel parchetto e ho paura. Ho sempre paura. Vivo qui da una trentina d’anni ed è sempre peggio. Dov’è il nostro sindaco?”.

Più di una persona spiega di non essersi allarmata quando la notte scorsa ha sentito gli spari “perché pensavamo che fossero i soliti fuochi d’artificio che annunciano l’arrivo della droga”.

Kevin, il fratello di Jhonny, crede di sapere chi sia stato, fa il nome e il cognome. E pensa di conoscere anche chi lo abbia armato. Irrompe nel locale di questo presunto mandante, un signore cinese. “Io ti ammazzo!”. Il commerciante sguscia furente dal bancone e i due vengono a contatto. L’accusato accusa a sua volta: “Vengono in Italia solo a rubare. Ora, se continua a insultarmi, tiro fuori la pistola e lo ammazzo davvero”. Ma Kevin è anche il fratello di un ragazzo morto: “”Avrei preferito ammazzassero me – stringe i pugni -. Lui non vedrà mai suo figlio. Ho cercato di togliergli i proiettili dalla carne”. 

“Loro sono gli extraterrestri, bisogna stargli lontani – sostiene un uomo fuori da un bar alludendo ai nomadi -. Spacciano davanti a tutti, spaccano le macchine, fanno quello che vogliono”. Non lontano da qui c’è il campo rom di via Bonfadini e in primavera vengono da Torino alcune famiglie con le roulotte che stazionano davanti all’Ortomercato. Forse, proprio per un dissidio su dove metterle, il giovane sarebbe stato ucciso. In quella dei familiari di Jhonny sono stipati in una decina in condizioni igieniche difficili. Entrano ed escono piangendo. La madre convince una giornalista a chiamare il presunto assassino. Lui risponde: “No, non sono stato io. Le pare che altrimenti starei qui al telefono con lei?”.

Il padre ascolta la telefonata scuotendo la testa. “Mio figlio è stato ucciso come da un cow boy. E’ possibile morire così a 20 anni?”.  

AGI – Sarà trasmesso alla procura di Civitavecchia, competente per territorio, il video delle telecamere di sicurezza che avrebbe ripreso l’episodio, avvenuto il 15 aprile scorso, nel duty free di Fiumicino del presunto furto di un profumo da parte di Piero Fassino. Gli inquirenti della Polaria hanno acquisito le immagini che verranno trasmesse ai pm con l’informativa che verrà completata nelle prossime ore. Secondo quanto si apprende, inoltre, gli investigatori hanno proceduto ad ascoltare i dipendenti dell’esercizio commerciale dove è avvenuto il fatto e gli addetti alla sicurezza che sono intervenuti. Nell’informativa si ipotizza il reato di furto, fattispecie per la quale è stato denunciato il parlamentare, e una volta trasmessa toccherà ai magistrati decidere come procedere. 

AGI – Seconda giornata del contributo di accesso per chi vuole visitare Venezia. Secondo i dati diffusi dal Comune, oggi si sono registrati 23.600 paganti. Tra gli esenti: oltre 51.600 ospiti in strutture ricettive, perche’ pagano gia’ la tassa di soggiorno. In calo, nel numero complessivo rispetto a ieri i registrati residenti in Veneto, da 16.800 a 12.800. Stabili, in quanto sono condizioni permanenti e quindi hanno un voucher fino al 14 luglio, il numero degli studenti (13.000), dei lavoratori (20.500) e dei proprietari di immobili che pagano l’IMU o i titolari di contratti di locazione (6.400) che non hanno spostato la residenza nella Citta’ antica. I controlli svolti hanno verificato in totale oltre 16.400 QR-code, senza rivelare particolari criticita’.

 

 

Domani la terza giornata in cui e’ previsto il contributo d’accesso a cui faranno seguito quelle del 28, 29 e 30 aprile; 1, 2, 3, 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26 maggio; 8, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 giugno; 6, 7, 13 e 14 luglio 2024. E sempre con gli stessi orari.

 

Come ha ricordato il sindaco Luigi Brugnaro “la sperimentazione sara’ medio lunga, dobbiamo raccogliere dati ed informazioni per poi tarare il sistema. La maggior soddisfazione – ha concluso – e’ stato vedere chi si avvicinava ai varchi sventolando il QR code d’accesso: queste persone hanno capito”. Anche nella giornata di domani e per tutte le altre giornate in cui e’ previsto il pagamento del contributo d’accesso, saranno attivi dei varchi fisici ai principali punti di accesso alla citta’, distinti da varchi prioritari per residenti e lavoratori.

 

 

Superati i varchi, qualora qualcuno fosse sprovvisto del contributo di accesso sara’ multato dai verificatori che effettueranno controlli a campione. Giornalmente saranno impegnati circa 75 steward informatori in 16 aree; circa 40 steward verificatori e 35 accertatori in circa 15 punti di controllo, i principali dei quali saranno in zona Ferrovia, in zona Piazzale Roma e in zona San Zaccaria. 70 i totem informativi disseminati nei punti di accesso della citta’, oltre a Chioggia e a Punta Sabbioni.