In calo a 431,3 milioni, ma l’utile netto sale del 13,5%
Autore: admin1356
Coinvolge una parte del cervello colpita dall’Alzheimer
Aumentano la polarizzazione
Pesa 60 milligrammi, si muov nel terreno ed è utile per la riforestazione
E’ composta da monossido di carbonio e CO2
Bene anche le piazze d’affari cinesi di Shanghai e Shenzhen
L’indice Nikkei sale di 176,58 punti fino a quota 38.356,04
AGI – Livelli più elevati di cortisolo, l’ormone dello stress, durante il terzo trimestre di gravidanza potrebbero ostacolare i punteggi del quoziente intellettivo (QI) misurati a sette anni di distanza dalla nascita. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, presentato al XXVI Congresso europeo di endocrinologia dagli scienziati dell’Odense University Hospital in Danimarca.
Il team, guidato da Anja Fenger Dreyer, ha esaminato i livelli di cortisolo e cortisone di 943 donne incinte, valutando poi il QI dei bambini all’età di sette anni. L’esposizione prenatale al cortisolo, un ormone steroideo che aiuta il corpo a rispondere allo stress spiegano gli esperti, è necessaria per lo sviluppo fetale e si ritiene che influenzi la funzione cognitiva nei bambini più avanti nella vita.
In generale, durante la gestazione i livelli di cortisolo aumentano, in misura maggiore in caso di feti femminili. Lo stesso gruppo di ricerca ha dimostrato che i bambini di età compresa tra uno e tre anni sono associati ad abilità linguistiche più avanzate se le madri riportano valori elevati di cortisolo durante il terzo trimestre. Nell’ambito del lavoro, gli scienziati hanno scoperto che le mamme di maschi erano correlate a livelli di cortisolo più basse rispetto alle gestanti incinte di femmine.
I bambini esposti a valori più elevati dell’ormone ottenevano inoltre punteggi più bassi nei test del quoziente intellettivo rispetto alle controparti femminili. “Studi precedenti – commenta Fenger Dreyer – hanno considerato solo il cortisolo circolante nel sangue durante la gravidanza e il QI infantile. Nella nostra indagine abbiamo raccolto campioni di sangue e urine per indagare separatamente i risultati per maschietti e femminucce. Questo approccio ha rivelato che le bambine potrebbero essere meno vulnerabili all’esposizione prenatale del cortisolo fisiologico materno”. “Contrariamente a quanto osservato in altre ricerche – conclude Fenger Dreyer – i nostri risultati suggeriscono che alti livelli di esposizione prenatale al cortisolo potrebbero avere un effetto temporaneo sullo sviluppo cognitivo dei bambini”.
“Da un uomo sui 70 anni, durante la presentazione di Mein Kampf”
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