Autore: admin1356

AGI – La Polizia di Stato di Torino con una indagine che ha portato alla denuncia di 75 militanti anarco-antagonisti, ha eseguito a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo, 18 misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’obbligo e/o divieto di dimora e/o dell’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. nei confronti di militanti anarchici per i reati di devastazione, violenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale.

 

I fatti risalgono alla manifestazione nazionale anarchica in solidarietà ad Alfredo Cospito, a causa della sua detenzione in regime di 41 bis, svoltasi a Torino il 4 marzo 2023, quando circa 1000 libertari avevano data vita a un corteo, non preavvisato, in un’area del centro cittadino, nel corso del quale si erano verificati lanci di bombe carta e corpi contundenti contro le Forze dell’Ordine e il danneggiamento di numerose vetrine di esercizi pubblici, banche, arredo urbano, monumenti, autovetture private, cagionando danni quantificati in oltre 630 mila euro.

 

Nella circostanza erano anche rimasti feriti due operatori di Polizia, di cui uno con prognosi di 100 giorni. La mattina del 4 marzo, in occasione dell’arrivo a Torino dei numerosi manifestanti provenienti da diversi contesti territoriali e dall’estero, erano stati organizzati controlli preventivi della Digos, dei Reparti Mobili, della Polaria, della Polizia Stradale, di Frontiera e Ferroviaria, a seguito dei quali erano stati accompagnati in Questura 37 libertari, trovati in possesso di numeroso materiale (caschi, maschere antigas, martelli, piedi di porco, frombole, bastoni, bombe carta, petardi, aste, scudi, coltelli, accette e materiale per travisarsi) 28 dei quali poi denunciati per porto abusivo di oggetti atti a offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale.

AGI – Il consumo di suolo fertile brucia in Italia 1 miliardo di euro di cibo all’anno, con cementificazione e fotovoltaico selvaggio che erodono migliaia di ettari di terreni agricoli aggravando la dipendenza alimentare dell’Italia dall’estero. È quanto emerge una stima Coldiretti su dati Crea-Ispra diffusa per la Giornata della Terra che si celebra il 22 aprile.
Guerre e pandemia non hanno fermato il consumo di suolo che, secondo l’ultimo rapporto Ispra, anzi, ha accelerato arrivando a “cancellare” 76,8 km quadrati ettari di terreni, alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo. Un dato in aumento del 10% rispetto all’analisi precedente e che ci dicono che, complessivamente, le superfici occupate ammontano a poco meno di 2,2 milioni di ettari (il 7,14% del totale nazionale).

 

Ai danni causati dalla cementificazione, si stanno aggiungendo quelli del fotovoltaico selvaggio – denuncia Coldiretti – con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. Impianti spesso realizzati da fondi di investimento speculativi e resi possibili da un far west normativo che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio.

 

Il caso della Tuscia. La provincia di Viterbo rappresenta un caso simbolo, dove gli agricoltori della Coldiretti stanno lottando contro la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra e di pale eoliche in una situazione in cui quasi la metà della superficie agricola utilizzata in provincia è stata già occupata dai pannelli.
Al contrario la Coldiretti sostiene un modello di transizione energetica che vede le imprese agricole protagoniste attraverso, ad esempio, le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio.

 

“L’erosione di terreni fertili mette oggi a rischio la sovranità alimentare del Paese ed è necessario invertire la rotta, mettendo finalmente dei paletti al fotovoltaico selvaggio – ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Un altro passo essenziale è accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

AGI – È di sette feriti, di cui due trasportati in elisoccorso negli ospedali di Catania e Caltanissetta, il bilancio di un incidente avvenuto nel primo pomeriggio sull’autostrada
A19 Palermo Catania, nella tratta tra gli svincoli di Mulinello e Agira (EN). Al momento l’autostrada è chiusa al transito sulla corsia in direzione Catania. Da una prima ricostruzione l’incidente che ha coinvolto un pulmino, sarebbe autonomo, ma le cause sono in corso di accertamento. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco di Leonforte (En) ed Enna sono intervenute, oltre ai due elicotteri, anche 4 ambulanze. Le condizioni dei due
feriti trasferiti in elisoccorso, sarebbero gravissime. Si attende la ricostruzione della dinamica. Il conducente avrebbe perso il controllo per cause ancora non note e il mezzo ha violentemente sbattuto contro le barriere di protezione.