Autore: admin1356

AGI – “Oggi, a Roma, anticipando l’appuntamento di domani della Conferenza dei garanti territoriali e una analoga iniziativa della Camera penale di Roma, abbiamo letto i nomi dei morti in carcere e di carcere del 2024, compresi quelli di quattro poliziotti che si sono tolti la vita. Servono risposte urgenti, ha detto il mese scorso il presidente della Repubblica, e noi oggi con lui”. Così il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasia, al termine della manifestazione che si è svolta oggi a Roma davanti al carcere di Regina Coeli.

 

“Trenta suicidi in tre mesi e più di 61mila detenuti – prosegue Anastasia – nel Lazio abbiamo un sovraffollamento del 142%, 6731 detenuti per 4742 posti: 2000 in eccesso. A Regina Coeli, oggi, c’erano 1150 detenuti per 628 posti, praticamente il doppio. Va bene la promozione del lavoro per i detenuti di cui si e’ discusso ieri al Cnel, ma se i numeri non cambiano, il lavoro sarà un premio per pochi”.

 

Oltre al Garante Anastasia, hanno partecipato alla lettura dei nomi la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, Bruno Mellano, Garante della Regione Piemonte e Coordinatore dei Garanti regionali, il Garante del Comune di Udine, Franco Corleone, don Lucio Boldrin, cappellano di Rebibbia nuovo complesso e coordinatore regionale dei cappellani, Denise Amerini e Giovanni Alfonsi della Cgil, il coordinatore regionale della Uil Polizia penitenziaria, Davide Riggi, e il presidente della Camera penale di Roma, Gaetano Scalise. Quest’ultimo ha annunciato un’analoga manifestazione di avvocati in toga, convocati per domani, sempre davanti a Regina Coeli.

All’iniziativa romana hanno aderito: A buon diritto; Antigone Lazio; A Roma insieme; Camera penale di Roma; Cgil Nazionale, Cgil Roma e Lazio; Cittadinanzattiva; Comunità di Sant’Egidio; Coordinamento regionale dei Cappellani penitenziari; Pid Onlus; Società della Ragione; Uil penitenziaria; Vic Caritas. 

AGI – Il servizio di messaggistica Telegram ha quasi 900 milioni di utenti e si prevede che superera’ il miliardo entro un anno, ha affermato oggi il suo capo in un’intervista. “Telegram si sta diffondendo a macchia d’olio. Due milioni e mezzo di utenti si iscrivono ogni giorno”, ha dichiarato il russo Pavel Durov, cofondatore insieme al fratello Nikolai, in una rara intervista video con il giornalista statunitense Tucker Carlson. Le persone apprezzano “l’indipendenza, la privacy e la liberta'” che la piattaforma offre loro rispetto alle applicazioni rivali, ha aggiunto. Il servizio di messaggistica online, che utilizza la crittografia end-to-end e ha sede a Dubai, si e’ posto in contrasto con le piattaforme statunitensi, criticate per lo sfruttamento commerciale dei dati personali. Si e’ inoltre impegnato a non rivelare mai alcuna informazione sui propri utenti. 

Durov racconta di aver avuto l’idea di lanciare un servizio di messaggistica criptata dopo aver subito molte pressioni da parte delle autorita’ russe all’epoca di VK, un social network che aveva creato nel suo Paese prima di venderlo e lasciare la Russia nel 2014. Ha detto di aver provato a stabilirsi a Berlino, Londra, Singapore e San Francisco prima di optare per Dubai, di cui ha elogiato l’ambiente imprenditoriale e la “neutralita'”. “Penso che stiamo facendo un ottimo lavoro con Telegram, con 900 milioni di utenti che probabilmente supereranno il miliardo di utenti attivi mensili entro un anno”, ha detto. Nell’emirato del Golfo, Telegram si e’ messo al riparo dalle regole di moderazione del governo, in un momento in cui sia l’Unione Europea che gli Stati Uniti stanno facendo pressione sulle principali piattaforme per rimuovere i contenuti illegali. Con i suoi gruppi di discussione che possono ospitare fino a 200.000 persone, il servizio di messaggistica e’ talvolta accusato di aumentare il potenziale virale delle false informazioni e la proliferazione di contenuti di odio, neonazisti, pedofili, cospiratori o terroristici.