Autore: admin1356

AGI – “La Regione faccia la sua parte e scongiuri gli aumenti tariffari” che porterebbero il biglietto integrato Bit per bus e metro da 1,5 a 2 euro: è l’appello dei consiglieri capitolini del Partito democratico Giovanni Zannola e Valeria Baglio, rispettivamente presidente della commissione Mobilità e capogruppo dei dem in Campidoglio, dopo le anticipazioni su un possibile ritocco del prezzo che entrerebbe in vigore a luglio. “Bisogna evitare l’aumento del Bit per i romani”, affermano i due esponenti dem, “la previsione di un incremento tariffario è sbagliata e rischierebbe di produrre un effetto boomerang, con più evasione e un minore ricorso al trasporto pubblico, penalizzando la sostenibilità del servizio e quella ambientale. La Regione, che fissa le tariffe del Tpl, sia chiara e dica se ha intenzione di procedere con gli aumenti per romane e romani”. In passato la Regione ha erogato fondi straordinari per scongiurare gli aumenti.

 

“Roma, anche grazie all’intenso impegno della Giunta, sta intervenendo massicciamente con un lavoro di sostituzione dei vecchi binari della metro, l’ammodernamento e la costruzione di nuove stazioni, che tuttavia stanno comportando inevitabili disagi, come la chiusura anticipata del servizio durante la settimana o lo stop temporaneo ad alcune stazioni per renderle più belle e funzionali per i romani e in vista del Giubileo”, hanno ricordato Zannola e Baglio. “Chiedere ai cittadini, adesso o nei prossimi mesi, di pagare un costo maggiore per un servizio che deve essere ancora potenziato, che deve ancora recuperare migliaia di chilometri persi nelle scorse gestioni, sarebbe incomprensibile e ingiustificato”, hanno aggiunto.

“Nelle scorse settimane abbiamo indicato delle alternative, come la possibile differenziazione tra il costo riservato ai residenti e ai pendolari e quello delle card turistiche, che purtroppo non sembrano essere state ascoltate”, hanno sottolineato i due esponenti dem.

 

“Come Partito democratico abbiamo anche rilanciato la richiesta al Governo di incrementare il Fondo nazionale dei trasporti e di rimodularlo in base alle specifiche caratteristiche delle città, considerando che Roma per estensione, per numero di passeggeri trasportati e per numero di addetti supera di gran lunga tutte le altre città italiane. Proseguiremo questa battaglia. Siamo alla vigilia del Giubileo, un appuntamento straordinario che richiamerà a Roma milioni di pellegrini, e portare il costo del biglietto a 2 euro non sarebbe un bel biglietto da visita. Governo e Regione vogliono davvero tutto questo?”, concludono. 

AGI – Nel 2022 circa
8 milioni di italiani di età superiore a 11 anni (pari al 21,2% degli uomini e al 9,1% delle donne) hanno bevuto
quantità di alcol tali da esporre la propria salute a rischio. Tre milioni e 700 mila persone hanno bevuto per ubriacarsi e 770.000 sono stati i consumatori dannosi, coloro cioè che hanno consumato alcol provocando un danno alla loro salute, a livello fisico o mentale. I consumatori a rischio sono aumentati, in particolare per gli uomini, e rimane distante il raggiungimento degli Obiettivi di Salute Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. A scattare la fotografia è, come ogni anno, l’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanita’, ONA-ISS, che ha rielaborato attraverso il SISMA (Sistema di Monitoraggio Alcol), anche per il Programma Statistico Nazionale, i dati della Multiscopo ISTAT, in occasione dell’Alcohol Prevention Day (APD). Dati che verranno presentati il prossimo 18 aprile, nel corso di un workshop internazionale in programma presso la sede dell’ISS. “I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione consolidata e preoccupante di aumento del rischio che dilaga nelle fasce piu’ vulnerabili della popolazione: minori, adolescenti, donne e anziani”, afferma Emanuele Scafato, Direttore dell’ONA-ISS. “Al fine di delineare la roadmap di una rinnovata prevenzione nazionale e regionale, la piu’ efficace possibile, e’ necessario intercettare precocemente tutti i consumatori a rischio e assicurare alle cure quelli con danno e alcoldipendenti, a sostegno delle persone, delle famiglie e degli obiettivi delle strategie europee e globali in cui siamo impegnati”. Il quadro dei 36 milioni di consumatori di alcol in Italia, pari al 77,4% dei maschi e al 57,5% delle femmine – e’ ricco di dettagli. Dieci milioni e duecentomila italiani sopra i 18 anni hanno bevuto alcol quotidianamente. Tra i consumatori a rischio, preoccupano soprattutto i giovani (circa 1.310.000 tra gli 11 e 24 anni, di cui 650.000 minorenni) e le donne (circa 2,5 milioni, con il 15,5% di consumatrici a rischio tra le minorenni 11-17enni). Spiccano i 3,7 milioni di binge drinker, soprattutto maschi di tutte le eta’ (104.000 sono minori). Anche qui si registra una diminuzione in direzione dei livelli del 2020, ma non per le donne che sono stabili, senza alcun accenno dunque al calo dei consumi tesi all’intossicazione. Inoltre, i consumatori dannosi di bevande alcoliche sono stati 770.000. Fra le donne si continuano a registrare numeri elevati, sono infatti 290.000 le consumatrici con danno da alcol. Dei 770.000 consumatori dannosi con Disturbi da Uso di Alcol (DUA) in necessita’ di trattamento, solo l’8,2% e’ stato intercettato clinicamente, per un totale di 62.886 alcoldipendenti in carico ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con costante e preoccupante diminuzione rispetto ai consumatori dannosi attesi. I dati del sistema EMUR del Ministero della salute mostrano e testimoniano le conseguenze di quanto descritto finora. Nel 2022, si sono registrati 39.590 accessi al Pronto Soccorso – di cui il 10,4% richiesto da minori – segnando in un anno un incremento del 12.1%.