Autore: admin1356

AGI – “Sono grato a Roberto Gualtieri, sindaco di Roma Capitale e a tutti color che mi conferiscono oggi questo premio. Per la prima volta penso di dedicarlo a due persone che si chiamano Silvia e Riccardo, mia madre e mio padre che, appena finita la guerra pensarono di fare 136 chilometri per lasciare il loro paese umbro e venire nella Capitale”. Claudio Baglioni, ricevendo in Campidoglio dal sindaco di Roma la Lupa capitolina, rivolge il suo pensiero e il suo ringraziamento ai suoi genitori che dopo a guerra vollero trasferirsi nella Capitale.

 

“Secondo me quei 136 chilometri li hanno fatti volando – spiega il cantautore romano 72enne – avevano delle alucce dell’entusiasmo e la certezza che il futuro sarebbe stato qualcosa di migliore. A loro va la colpa e il merito di avermi fatto nascere in questa città, di averla vista crescere perché in tutte le case dove siamo stati, nelle periferie, vedevo crescere la città. Noi ci spostavamo con la città – aggiunge – inizialmente era uno scantinato, poi un primo piano, finché siamo arrivarti al cambio di stato, alla terrazza. Lì capitò che qualcosa stava cambiando: eravamo a Centocelle. E lì mi sono iscritto a un concorso di voci nuove della parrocchia di San Felice di Cantalice. Mi trovai sessant’anni fa a salire per la prima volta i gradini del palcoscenico”, aggiunge.

 

“Questo premio mi conferma che non tutto quello che ho fatto è stato invano e qualcosa rimane – conclude – Roma è in assoluto la città in cui mi sono esibito di più. L’ho fatto dovunque e credo che bisognerà costruire nuovi spazi per farmi esibire”.

 

 

 

AGI –  Conoscere le storie delle donne che hanno fatto la Costituzione. 21 costituenti chiamate in un’assemblea di uomini a portare nella nuova Italia il punto di vista delle donne, dando una visione ampia anche nella scelta delle parole che andranno a comporre la nuova Carta. Ma chi sono, quali sono le loro storie? Oggi un libro edito da Salani, “Libere per Costituzione. Le 21 donne che hanno fatto l’Italia” di Valeria De Cubellis, Margherita Madeo e la matita di Serena Riglietti, ripercorre in uno stile semplice e adatto ai ragazzi, le vicende personali di Maria Agamben, Adele Bei, Bianca Bianchi, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter, Filomena Delli Castelli, Nadia Gallico, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi, Nilde Iotti, Teresa “Chicchi” Mattei, Angelina Merlin, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Nicotra, Teresa Noce, Ottavia Penna, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio. 

 

Ricordarne i nomi è già un primo passo per ricordarne le vicende. Tutte si sono battute per l’affermazione della libertà contro il regime fascista, hanno partecipato alla Resistenza, sono state partigiane, alcune esiliate, altre per la lotta hanno rinunciato alla famiglia, lasciando i propri figli in orfanotrofi lontani dall’Italia. Il libro ripercorre le loro vicende con parole semplici, immagini e alcuni box “esplicativi” per capire meglio il contesto in cui ci muoviamo, le curiosità, le parole chiave. È grazie all’impegno di queste donne che l’articolo 3 della nostra Costituzione contempla le “disuguaglianze di fatto” o “senza distinzione di sesso” che fu fondamentale per evitare le ambiguità nelle quali erano cadute le Costituzioni di altri paesi. A loro si deve l’abolizione della dicitura NN dai certificati di nascita dei figli illegittimi. Piccoli segnali della presenza femminile nel nuovo parlamento aperto alle donne e di un’Italia che non avrebbe più fatto a meno della loro voce nelle scelte. Affermazioni di principio che hanno segnato importanti passi avanti nella vita dei cittadini tutti. 

È un libro che ci riporta dritti a quel 2 giugno 1946, tanto ben raccontato nel film di Paola Cortellesi “C’è ancora domani”, a quella prima chiamata per le donne a partecipare alla vita democratica del nostro paese con l’espressione del voto. All’emozione mai provata di stringere tra le mani il certificato elettorale, sentendo addosso una responsabilità nuova dopo i patimenti della guerra. In questo prezioso volume, vengono raccontate le storie delle prime elette in Parlamento, ma anche in maniera sottintesa di tutte quelle che nell’ombra hanno contribuito alla scelta “nuova” della Repubblica, contro la vecchia monarchia. Se quel giorno è iniziata una nuova storia, lo si deve soprattutto a loro. E allora è doveroso scolpire nella memoria i loro nomi.