Autore: admin1356

AGI – Ilaria Salis, 39 anni, è in carcere in Ungheria dall’11 febbraio 2023 con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra. Avrebbe fatto parte di un gruppo di persone dal volto coperto che in un filmato si vedono colpire due attivisti di estrema destra a manganellate e le è contestata l’aggravante di aver agito come parte di un’associazione a delinquere tedesca, l’Hammerband.

Queste le principali tappe dei 15 mesi di carcere che hanno preceduto la concessione degli arresti domiciliari in Ungheria:

 

  • 11 febbraio 2023: Ilaria Salis viene arrestata a Budapest mentre si trovava a bordo di un taxi con due attivisti tedeschi per due aggressioni avvenute il giorno prima durante le celebrazioni del Giorno dell’Onore.
  • Novembre 2023: Ilaria è rinviata a giudizio e la Procura chiede per lei 11 anni di reclusione.
  • Gennaio 2024: I legali consegnano al consolato italiano un memoriale di 18 pagine in cui Ilaria descrive le dure condizioni della sua detenzione, tra cimici e poca aria.
  • Gennaio 2024: inizia il processo e Salis, portata in aula con le catene a piedi e polsi e un guinzaglio, si dichiara innocente. L’altro imputato tedesco si dichiara colpevole ed è condannato a 3 anni di reclusione. L’indomani la premier Giorgia Meloni chiede al collega Viktor Orban il “rispetto dei diritti” e un “giusto processo”.
  • Marzo 2024: viene respinta anche la richiesta per i domiciliari questa volta in Ungheria, dopo che in passato erano state respinte quelle per scontarli in Italia. In una nuova udienza Ilaria viene di nuovo portata in aula al guinzaglio. 

 

AGI – “Ovviamente sono contento, sicuramente va a stare in una condizione migliore, ma non va preso come un ‘rompete le righe’. I domiciliari arrivano, inaspettatamente, prima delle elezioni europee, ma rischiano di far sembrare che la situazione sia risolta. In realtà non è così perché probabilmente tra qualche mese il processo finirà e il rischio è sempre quello di 20 anni di carcere in Ungheria”. Lo ha detto il fumettista romano Zerocalcare intervistato dall’AGI sul suo ultimo lavoro “Quando muori resta a me”, commentando la notizia dei domiciliari concessi a Ilaria Salis, detenuta in Ungheria.

“Inoltre – ha aggiunto Zerocalcare – da quello che ci è stato spiegato, in Ungheria cinque giorni di domiciliari equivalgono a un giorno di prigione, quindi significa che questo periodo ai domiciliari non verrà conteggiato. La situazione resta comunque molto grave e rischia di precipitare di nuovo. Bisogna che non si abbassi la guardia”.