Autore: admin1356

AGI – Consulente ed executive dall’esperienza ultraventennale, protagonista di grandi operazioni di finanza straordinaria come il piano di salvataggio dello storico marchio Borsalino, fondatore di Coopera Venture Capital, Francesco Saverio Canepa ha dato alle stampe il primo manuale dedicato al cruciale momento d’incontro tra startupper e investitori.

‘L’arte del venture Capital’ (Bookness) è una guida strategica e operativa, come recita il sottotitolo del volume, ma anche agile e divulgativa, che analizza ogni step del possibile passaggio di un’idea dotata di potenzialità vincenti dalla mente del suo creatore alla realizzazione concreta, ed auspicabilmente al successo sul mercato, attraverso il reperimento di fondi. Canepa accompagna startupper e potenziali investitori in tutte le tappe del processo con un prontuario da utilizzare sul campo, provvisto addirittura di QR Code per scaricare modelli documentali ed esempi di operazioni già portate a termine, dando vita ad un testo di grande interesse, anche per non addetti ai lavori, di cui l’AGI ha parlato proprio con l’autore.

Come è nata l’idea del libro?

Dalla passione per l’innovazione e dal desiderio di condividere conoscenze ed esperienze accumulate in tanti anni di attività nel campo della finanza straordinaria. Nella mia carriera ho avuto l’opportunità di lavorare a stretto contatto con numerose startup e imprenditori assistendoli nel percorso di crescita e sviluppo, ma al tempo stesso acquisendo consapevolezza delle difficoltà che le giovani imprese affrontano nel tentativo di trasformare idee rivoluzionarie in realtà commerciali vincenti. Nonostante talento ed inventiva, molte faticano a navigare nel complesso ecosistema del Venture Capital, e la mancanza di una guida che potesse offrire loro strumenti operativi e consigli era ai miei occhi evidente. Questo libro nasce con l’idea di fornire una bussola, ma la decisione di scriverlo è stata anche alimentata dall’impegno a sostenere e promuovere l’innovazione e il Made in Italy nel mondo che perseguo con Coopera Venture Capital: un ponte tra le nostre startup più innovative e gli investitori internazionali.

 

 

A chi si rivolge ‘L’arte del Venture Capital’?

Come detto, agli imprenditori emergenti, ai fondatori di startup e a chiunque aspiri a trasformare un’idea in impresa di successo. Ma è pensato come strumento utile anche ad advisor, investitori e studenti interessati al Venture Capital. L’obiettivo è demistificare il processo di finanziamento delle startup e ispirare una nuova generazione di imprenditori.

Partiamo dall’inizio, lei spiega innanzi tutto come valutare e valorizzare l’idea.

Valutare l’idea implica inizialmente verificare che risponda a un bisogno del mercato e definire una proposta di valore unica. Successivamente, è essenziale sviluppare un modello di business sostenibile e proteggere la proprietà intellettuale per attirare investitori.

Il cuore del testo è proprio il modo in cui una startup deve essere presentata.

Il libro enfatizza l’importanza di farlo efficacemente mostrando la proposta di valore, la visione e la strategia di crescita. Anche far percepire la presenza di un team solido e di una strategia finanziaria chiara risulta fondamentale per ottenere sostegno.

 

 

L’ultima fase è quella della negoziazione e del finanziamento.

La negoziazione richiede una valutazione coerente ed un’esatta definizione delle esigenze di capitale. Mantenere una comunicazione aperta e flessibile con gli investitori costituisce un punto cruciale per raggiungere un accordo benefico, da documentare accuratamente per prevenire dispute future.

Secondo la sua esperienza, quali sono gli errori più comuni commessi dalle startup nella fase di ricerca di finanziamenti, e come possono essere evitati?

I più comuni includono valutazioni aziendali irrealistiche, mancanza di un piano finanziario dettagliato ed un team incompleto. Ricerche di mercato approfondite e una squadra solida sono fondamentali per attrarre investimenti.

Lei ha fondato Coopera Venture Capital: di cosa si tratta

Coopera Venture Capital facilita l’investimento in startup italiane promettenti, offrendo un ecosistema di supporto per promuovere l’innovazione ed il Made in Italy a livello internazionale. Non si limita ad agevolare il processo di funding, offre strategie, mentorship e una vasta rete di contatti nel mondo dell’imprenditorialità e dell’innovazione, anche grazie alla collaborazione con gli incubatori e acceleratori italiani più influenti

Come vede l’evoluzione del Venture Capital in Italia nei prossimi anni e quale ruolo giocheranno le nostre startup nel panorama globale dell’innovazione?

L’ecosistema del Venture Capital in Italia è in crescita, con un aumento degli investimenti in startup innovative. Le nostre, valorizzando creatività e innovazione, sono a mio avviso destinate a svolgere un ruolo significativo a livello globale.

Quali tecnologie sono a suo giudizio destinate a dominare il panorama delle startup nei prossimi anni e come dovrebbero prepararsi gli imprenditori per sfruttare le opportunità che offriranno?

Le tecnologie chiave per le startup nei prossimi anni saranno l’intelligenza artificiale (IA), la blockchain e l’Internet delle Cose (IoT). Per sfruttare queste opportunità gli imprenditori dovrebbero formarsi su queste aree, costruire reti con esperti e adottare un approccio flessibile alla gestione della propria impresa, rimanendo agili e aperti alle novità.

 

 

AGI –  Il Premio Strega – riconoscimento letterario promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, con il sostegno di Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca, media partner Rai, sponsor tecnici Librerie Feltrinelli e SYGLA – ha annunciato oggi la selezione della dozzina della LXXVIII edizione nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
 
Tra le 82 opere proposte quest’anno dagli Amici della domenica, il Comitato direttivo del premio – composto da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Melania G. Mazzucco, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi e Giovanni Solimine – ha scelto i seguenti titoli che si disputeranno l’edizione 2024:

 

  • Sonia AggioNella stanza dell’imperatore (Fazi), proposto da Simona Cives.
  • Adrián N. BraviAdelaida (Nutrimenti), proposto da Romana Petri.
  • Paolo Di PaoloRomanzo senza umani (Feltrinelli), proposto da Gianni Amelio.
  • Donatella Di PietrantonioL’età fragile (Einaudi), proposto da Vittorio Lingiardi.
  • Tommaso Giartosio, Autobiogrammatica (minimum fax), proposto da Emanuele Trevi.
  • Antonella LattanziCose che non si raccontano (Einaudi), proposto da Valeria Parrella.
  • Valentina MiraDalla stessa parte mi troverai (SEM), proposto da Franco Di Mare.
  • Melissa PanarelloStoria dei miei soldi (Bompiani), proposto da Nadia Terranova.
  • Daniele RielliIl fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale (Rizzoli), proposto da Antonio Pascale.
  • Raffaella RomagnoloAggiustare l’universo (Mondadori), proposto da Lia Levi.
  • Chiara ValerioChi dice e chi tace (Sellerio), proposto da Matteo Motolese.
  • Dario VoltoliniInvernale (La nave di Teseo), proposto da Sandro Veronesi.

 

 “Le opere presentate quest’anno al premio Strega dagli Amici della Domenica offrono un panorama frastagliato e contraddittorio, ma esaustivo, sulla narrativa contemporanea in lingua italiana” ha spiegato Melania G. Mazzucco, presidente del Comitato direttivo.
“Abbondano – ha osservato – le narrazioni oblique e non finzionali, composite, di taglio saggistico, memoriale o confessionale. Ma ritorna il romanzo d’impianto più classico, sia d’ambiente contemporaneo sia storico, con una lingua media, spesso intarsiata di dialetto, e un ritmo rapido, talvolta adattato alla serialità televisiva. All’opposto, svariate scritture sperimentali propongono impervie esperienze di lettura, in polemica e apprezzabile attitudine di resistenza alla prepotenza delle mode e del mercato”.

 

Nel corso della conferenza stampa è stato ricordato Ernesto Ferrero, scrittore Premio Strega 2000 con il romanzo N., componente del Comitato direttivo dal 2017 al 2023, tra le figure più rilevanti della cultura italiana, per circa vent’anni alla direzione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Legato da profonda amicizia al Premio, è stato fra l’altro il curatore delle Opere di Maria Bellonci nella collezione dei Meridiani.

 

Tra le novità rilevanti di questa edizione, crescono ulteriormente i votanti del premio passando da 660 a 700, per l’aumento dei voti collettivi dei circoli di lettura delle Biblioteche di Roma (da 15 a 20) e degli Istituti italiani di cultura nel mondo (da 30 a 35), che contribuiscono alla formazione della giuria esprimendo ciascuno 7 votanti, per un totale di 245 studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura residenti all’estero.
Gli aventi diritto di voto sono dunque così suddivisi: 400 voti degli Amici della domenica, 245 voti dall’estero, 25 voti collettivi espressi da scuole, università e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria.

Entrano a far parte degli Amici della Domenica Roberto Ando’, Alessandro Baricco, Anna Bonaiuto, Giulia Caminito, Giordano Bruno Guerri, Mauro Mazza, Antonella Polimeni, Loretta Santini e Roberto Vecchioni.

 

Nella serata finale, che si terrà giovedì 4 luglio come di consueto nel giardino del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in diretta televisiva su Rai 3, sarà ripristinato lo scrutinio dal vivo degli ultimi cento voti espressi dalla giuria. Mentre la proclamazione della cinquina finalista si terrà mercoledì 5 giugno al Teatro Romano di Benevento. I libri in gara concorreranno alla undicesima edizione del Premio Strega Giovani e saranno letti e votati da una giuria composta da oltre mille studentesse e studenti provenienti da 106 scuole secondarie superiori in Italia e all’estero. La proclamazione del libro vincitore si terrà in giugno.
Anche quest’anno gli autori candidati e finalisti del Premio Strega parteciperanno allo Strega Tour: 26 tappe in tutta Italia e una all’estero, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, in cui potranno incontrare i lettori. Nei mesi di aprile e maggio, inoltre, presso la Casa delle Letterature di Roma, presenteranno al pubblico i loro romanzi. L’illustrazione è di uno dei più noti artisti attivi nella moda e nell’editoria, Andrea Tarella, la cui Strega d’autore allestisce un immaginario composito di idee, storie e personaggi germoglianti da una testa immersa in un sogno notturno.

AGI – La sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria di Giorgio Armani operations, societa’ del gruppo Giorgio Armani che produce e commercializza abbigliamento e accessori dei principali brand dello stilista. Il provvedimento e’ stato emesso nell’ambito di un’inchiesta per sfruttamento di manodopera dei pm Paolo Storari e Luisa Baima Bollone e del nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri sulle rete delle societa’ subappaltatrici di GA operations. La misura di prevenzione della durata di un anno non comporta – come precisa il Tribunale – “l’impossessamento degli organi amministrativi consentendo quindi alla societa’ la piena operativita’ sul piano imprenditoriale”. L’affiancamento dell’amministratore giudiziario Antonio Capiti dovrebbe portare la GA operations a implementare “un programma di riqualificazione degli assetti organizzativi interni idoneo a prevenire situazioni, nella filiera degli appalti e dei fornitori in generale, come quella accertata di sfruttamento dei lavoratori”.

“E’ fuor di dubbio che” la Giorgio Armani operations “non abbia mai effettivamente controllato la catena produttiva, verificando la reale capacita’ imprenditoriale delle societa’ con le quali stipulare i contratti di fornitura e le concrete modalita’ di produzione dalle stesse adottate e che sia rimasta inerte pur venendo a conoscenza dell’esternalizzazione di produzioni da parte delle societa’ fornitrici, omettendo di assumere iniziative come la richiesta formale della verifica della filiera dei subappalti o di autorizzazione alla concessione dei subappalti”: lo scrive il Tribunale di Milano nel decreto di amministrazione giudiziaria nei confronti della societa’ del gruppo Giorgio Armani a cui viene contestata una “condotta agevolatrice” nello sfruttamento dei lavoratori che producono in subappalto capi d’abbigliamento e accessori per i diversi brand. Dai sopralluoghi negli opifici che producono in subappalto borse e cinture per la Giorgio Armani operations, è emerso che erano attivi “per oltre 14 ore al giorno, anche nei festivi”. Un dato “che sta a significare che i lavoratori erano molti di più di quelli rinvenuti o che i pochi lavoratori erano sottoposti a ritmi di lavoro massacranti”. Inoltre, secondo le dichiarazioni messe a verbale dai lavoratori cinesi di un opificio, ci sono “paghe anche di 2/3 euro orarie, tali da essere giudicate sotto minimo etico”.

Ma l’attenzione della magistratura non è rivolta solo alla Giorgio Armani Operations: anche altri grandi marchi della moda vengono chiamati in causa nel decreto con cui viene disposta l’amministrazione giudiziaria per la societa’ riconducibile allo stilista. Un lavoratore cinese mette a verbale le modalita’ di sub appalto alla produzione di cinture da parte della Minoronzoni srl. “Tutte le ditte cinesi – spiega – non devono figurare come aziende di produzione. Ricordo che dal 2003 al 2010 lavoravo come azienda ‘Confezioni Angela’ per la societa’ chiamata Minoronzoni di Bergamo. E’ una societa’ che ha attualmente la quasi totalita’ della gestione dei marchi di lusso per le cinture, le borse, le scarpe e portafogli. All’epoca la ‘Confezioni Angela’ dove lavoravo assemblava cinture dei noti marchi Zara, Diesel, Hugo Boss, Hugo Boss Orange, Trussardi, Versace, Emporio Armani, Alviero Martini, Tommy Hilfigher. Gucci, Gianfranco Ferre’, Dolce e Gabbana, Marlboro e Marlboro Classic, Replay, Levis e tanti altri che al momento mi sfuggono”.

Il testimone entra nel dettaglio. “La Minoronzoni ha contratti di appalto per la produzione delle cinture e dei prodotti, per questi contratti rimette direttamente la fattura agli stessi marchi come se la merce fosse stata prodotta e assemblata da loro stessi. Basti pensare questo: per ogni cintura confezionata alla Minoronzoni paga piu’ o meno 60 centesimi, il costo di manifatture e confezionamento. La Minoronzoni rimette poi il prodotto con apposita fattura ai committenti Guess, Versace, Armani eccetera con ricarico di materiale prodotto, manodopera e confezionamento e trasporto per circa 15 euro a cintura. Ovviamente la Minoronzoni non puo’ far risultare che l’assemblaggio e il confezionamento siano state fatte da altre aziende. Ricordo quando venne un’impiegata della Minoronzoni a Bergamo e ci fece nascondere, sia il sottoscritto che altri 3,4 imprenditori cinesi, in un angolo dell’ufficio a luci spente e chiuso da un separe’ perche’ quel giorno si presentarono degli agenti di controllo qualita’ di un marchio molto importante che non avemmo modo di scoprire o vedere che si trattasse e rimanemmo nascosti nel buio e poi ci fecero uscire solo quando gli agenti di controllo erano andati via”.

Per il Tribunale di Milano, “sarebbe opportuno avviare, riattivando analoghe iniziative poste in essere per esempio nel settore della logistica da parte della Prefettura di Milano, un tavolo che consenta in via ulteriormente preventiva di cogliere le criticita’ operative degli imprenditori” del settore della moda “che costituisce un settore di mercato di particolare rilevanza per il sistema economico nazionale”. 

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AGI – Sulle montagne del Trentino la crescita della popolazione degli orsi ha raggiunto i 98 esemplari per un incremento annuo del 10% essendoci anche 13 cucciolate. È quanto emerso dal rapporto grandi carnivori redatto dalla Provincia Autonoma di Trento. Gli orsi sono sempre più frequentatori di foreste antropizzate. Se le femmine di orso rimangono stanziali nella zona occidentale del Trentino, i 53 maschi si trovano anche nei territori orientali. Recentemente la Provincia di Trento ha approvato un disegno di legge che consentirà l’abbattimento massimo di 8 esemplari per gli anni 2024 e 2025 se ritenuti “problematici”, ovvero “confidenti con l’essere umano”. 

 

 “Le parole servono poco, specie in momenti come questo che fanno riaffiorare il dolore ma vorrei dire che la nostra risposta, dopo il dramma di un anno fa, è stata ed è nel segno dell’impegno ancora più forte per cercare di dare una svolta a una situazione che per primi definiamo insostenibile“. Lo sostiene l’assessore provinciale trentino Roberto Failoni, con delega, fra le altre, a foreste e caccia, in occasione del primo anniversario della morte di Andrea Papi a seguito dell’aggressione da parte di un orso sulle montagne del Trentino. Papi, 26 anni di Caldes, è la prima vittima in Italia a seguito dell’aggressione di un orso nell’ultimo secolo.

“La Provincia di Trento è vicina alla famiglia Papi e alla comunità della Val di Sole – dice Failoni -. Sappiamo che a nessuno è concesso di tornare indietro ma è avanti che vogliamo guardare, con coraggio, determinazione e tutta l’attenzione che riusciremo a dare nel rispetto di chi sta pagando di più, come i familiari di Andrea, ma anche nella ricerca di un equilibrio sostenibile tra uomo e natura”. 

 

Il ricordo della fidanzata

 “Andrea ti voglio ricordare tutti i giorni della mia vita tranne oggi, avere un ricordo nel cuore di ogni giornata, tranne oggi. Oggi non c’è nessuna emozione positiva da trasmettere, oggi il ricordo è solo quello che ognuno di noi ha provato, chi quella notte, chi il giorno dopo, quando hanno saputo, dolore, urla, incredulità. Oggi ci si ricorda solo di cosa potresti aver provato tu in quel momento, dolore, paura, rabbia, non voglio saperlo”. Sono le frasi particolarmente toccanti che Alessia Gregori ha scritto in un lungo post sui social nel ricordare il suo fidanzato Andrea Papi di 26 anni che nel pomeriggio del tragico 5 aprile dello scorso anno è stato aggredito e ferito a morte dall’orsa ‘Jj4’ nei boschi di Caldes in Val di Sole in Trentino. Il plantigrado dal 18 aprile scorso è rinchiuso in un recinto del centro faunistico del Casteller a Trento Sud. L’animale è stato condannato a morte ma l’ordinanza è stata sospesa a seguiti dei ricordi e controricorsi delle associazioni animaliste.

 

“Abbiamo fatto su e giù per la strada 100 volte, scendendo con la delusione ma anche il sollievo di non averti trovato – ha proseguito Gregori ricordando il 5 aprile 2023 -. Poi ancora quella panchina al freddo, mille domande in testa, le urla degli amici che ti cercavano che si sentivano in tutto il paese. 5 ore in cui la consapevolezza montava dentro tutti, sguardi di rassicurazione e di paura, sigarette spente a metà e riaccese subito, freddo dentro e fuori”.

 

La fidanzata ha poi descritto il momento di quando ha appreso la notizia. “Hanno trovato qualcosa, silenzio, silenzio, silenzio. Un carabiniere si toglie il berretto e ci invita a sederci: lo hanno trovato – scrive la fidanzata -. Finalmente l’attesa è finita, purtroppo la vita è finita. Il cuore si spezza, ma riposa. Oggi ci si ricorda solo di cosa potresti aver provato tu in quel momento, dolore, paura, rabbia, non voglio saperlo”. Il messaggio si conclude: “Pensarti con un sorriso oggi non è possibile, oggi è tutto buio, ma domani sarai luce e coraggio per tutti, per chi lascia tutto e va via, per chi prova a ricominciare, per chi ogni giorno racconta dello ‘zio Andreà, per chi aspetta ancora il brindisi del suo compleanno, per chi prega, per chi combatte e per chi rinasce. Quindi Andre oggi ti saluto, ci pensiamo domani, e sempre”.