Autore: admin1356

AGI –  Un 28enne italiano armato di coltello ha seminato il panico ieri all’interno di un convoglio della metro B, a Roma. A chiamare il 112 il personale Atac a bordo. Sul posto i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma intervenuti presso la fermata ‘Santa Maria del Soccorso’ dove hanno intercettato e bloccato l’uomo che è stato denunciato. L’arma, un coltello da cucina seghettato con lama di 20 centimetri, è stata sequestrata.

AGI – “Abbiamo identificato 37 lesioni, la lesione 6 ha intaccato la carotide esterna” e la “causa morte è un’acuta anemia metaemorragica”, ovvero “una massiva emorragia provocata da lesioni vascolari cervico-toraciche prodotte da arma da taglio. Non abbiamo riscontrato lesioni da difesa”. Lo ha affermato in aula il dottore Nicola Galante, uno dei medici legali del pool di consulenti che hanno eseguito l’autopsia di Giulia Tramontano, la donna di 29 anni uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, imputato di omicidio pluriaggravato. L’esperto nella sua deposizione in merito all’arma del delitto ha inoltre parlato di “compatibilità generica” in relazione ai due coltelli da cucina sequestrati nell’appartamento di via Novella a Senago.

 

Si celebra inizialmente a porte chiuse la quinta udienza del processo. La Corte di assise di Milano, presieduta da Antonella Bertoja, ha accolto parzialmente l’istanza dei legali di parte civile che assistono la famiglia di Giulia Tramontano. Cronisti e pubblico, tra cui molte scolaresche, potranno rientrare in aula in secondo momento per la deposizione dei medici legali senza la visioni delle immagini. 

Accoltellata alle spalle

“L’impressione è che sia stata un’aggressione avvenuta da tergo perché consente di raggiungere tutte le zone colpite”, ha dichiarato il dottore e medico-legale Andrea Gentilomo deponendo come testimone nel processo. L’esperto ha precisato che non è possibile accertare con certezza in quanto l’analisi delle coltellate, “un numero molto elevato” fa a pensare a un’aggressione “molto concitata” in cui i due, l’imputato Alessandro Impagnatiello e la ventinovenne, si sono mossi. 

 

“Continueremo a lottare ogni singolo istante della nostra vita affinché sia tolta la libertà per sempre a chi ti ha negato la possibilità di essere una madre, una figlia, una sorella e tanto altro. Ti amo e mi manchi Giuliè”. Lo ha scritto su Instagram Mario Tramontano, fratello della vittima. “Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta e lo faremo ancora affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago”, ha scritto sempre sui social il padre della ragazza. Oggi la famiglia non sarà presente in aula.

 

 

 

AGI – La Procura di Milano ha chiesto di applicare la sorveglianza speciale della durata di tre anni per il trapper Baby Gang, alias di Zaccaria Mouhib, e anche l’obbligo di soggiorno su proposta della questura di Milano. Già in passato due analoghe istanze erano state rigettate dalla sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale. Quest’ultima, pero’, tiene conto delle due condanne di primo grado ricevute dal giovane cantante nel gennaio 2023 per una presunta rapina a mano armata a due ragazzi e quella dello scorso novembre per la rissa con sparatoria del luglio 2022 in zona corso Como. “

 

“Sono cambiato non ho mai sgarrato una prescrizione, ho fatto volontariato, non ho sbagliato nulla, solo le persone che ho frequentato in passato. Pesa il mio nome ‘Baby gang’ la vittima sono io, arrivo da una situazione non facile, volevo andare a Sanremo quest’anno”, ha detto il 22enne, assistito dal legale Niccolo’ Vecchioni. Dichiarazioni spontanee a cui ha replicato la giudice Maria Gaetana Rispoli: “Lei deve dare il buon esempio, non il cattivo esempio, lei ha una grandissima responsabilità, la ascoltano milioni di ragazzi e io le faccio la paternale – ha aggiunto – non la pistola, non le armi, non la cocaina, perchè lei ha la possibilità di cambiare la mentalità, lei è riuscito a fare di tutto, trovi un modo”.

 

Il procedimento è stato rinviato al 20 giugno quando sarà sentito un conoscente del trapper, ferito a una gamba a gennaio da una pistola a pallini nella casa lecchese. Episodio che è costato l’aggravamento della misura cautelare agli arresti domiciliari connessa al processo per la rissa, il cui appello inizierà il prossimo 4 giugno. 

AGI – Il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli e Sandro Cataldo – marito dell’assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia(che si è dimessa in mattinata)- sono tra le persone finite agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della procura di Bari per corruzione elettorale. In tutto risultano dieci gli indagati di cui uno finito in carcere, sette ai domiciliari e due con divieto di dimora nel comune di Triggiano: questi sarebbero coinvolti, a vario titolo, in una associazione finalizzata alla corruzione elettorale, attraverso un meccanismo illecito con riferimento alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano.

Le indagini

Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno consentito di svelare un collaudato accordo illecito che, in occasione di entrambe le consultazioni elettorali, ha orientato le preferenze di voto di numerosi elettori, attraverso il pagamento di denaro e altre utilità nei loro confronti. In particolare, il responsabile del movimento politico “Sud al centro”, Sandro Cataldo, oggi ai domiciliari, attraverso un’associazione che riusciva a canalizzare le preferenze, ha acquisito illecitamente voti nello svolgimento delle consultazioni nel Comune di Triggiano nel 2021. Lo scopo fissato era la rielezione dell’allora sindaco e di altri due consiglieri comunali, non destinatari di misura.

 

Il primo cittadino, poi effettivamente rieletto, Antonio Donatelli, è stato sottoposto agli arresti domiciliari. Le preferenze sono state condizionate anche in cambio di 50 euro per voto e chi accettava l’accordo avrebbe dovuto consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica veniva effettuata nel corso delle operazioni di spoglio dove vari “gregari” degli organizzatori – che stazionavano stabilmente nei pressi delle sezioni loro assegnate – verificavano se le persone si fossero effettivamente recate al voto nonché, all’atto dello spoglio, controllavano l’effettiva corrispondenza dei voti “acquistati”. Significativo è stato quanto rinvenuto dai carabinieri la sera del 6 ottobre 2021, in un cassone stradale di raccolta indifferenziata nel quartiere San Giorgio di Bari: frammenti di fotocopie di documenti d’identità, codici fiscali di cittadini triggianesi, un consistente numero fac- simile di schede e volantini di propaganda elettorale.

 

L’indagine ha permesso inoltre di accertare che un sistema analogo era già stato applicato l’anno precedente, nel settembre 2020, durante le consultazioni a Grumo Appula. In quel caso, il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell’allora assessore alla Sicurezza e alla Polizia Municipale, oggi in carcere. Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti emerge il rinvenimento di due fogli sui quali era riportato un elenco di cittadini/elettori già “catalogati” per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale. Agli stessi doveva essere versata la somma di 50 euro, come corrispettivo per l’avvenuto acquisto del proprio voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un “ok” per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita.

Maurodinoia si dimette

L’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia si dimette. L’assessore risulta indagata e questa mattina è stata perquisita nell’ambito di un’inchiesta della procura ordinaria per corruzione elettorale. Tra le dieci persone destinatarie della misura eseguita dai carabinieri ci sono: in carcere l’assessore alla Polizia Municipale del comune di Grumo Appula, il 30enne Nicola Lella, ai domiciliari sette persone tra cui il sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli e Sandro Cataldo, referente del partito “Sud al centro”. Altre due persone sono state destinatarie del divieto di dimora nel comune di Triggiano. Tutti sarebbero coinvolti, a vario titolo, in una associazione finalizzata alla corruzione elettorale