Autore: admin1356

AGI – Costringevano donne fatte arrivare dalla Romania a chiedere l’elemosina in centro a Bologna e a versargli tutto quello che ricevevano, minacciandole e picchiandole quando non raccoglievano a sufficienza: con questa accusa due cittadini rumeni sono stati arrestati a Bologna per tratta di essere umani e riduzione in schiavitù. La Polizia di Stato del capoluogo emiliano, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura presso il Tribunale locale D.D.A., ha eseguito la misura della custodia cautelare.

L’indagine della Squadra Mobile di Bologna era partita dalla denuncia di due giovani sorelle rumene che, oramai esauste, avevano riferito di essere state reclutate nel 2019 da due loro connazionali in Romania, con la promessa di trasferirsi in Italia per svolgere il lavoro di domestiche.

 

 

Una volta giunte a Bologna le due vittime hanno scoperto di essere state ingannate ed erano state obbligate dai loro connazionali a svolgere attività di accattonaggio. In varie occasioni, a causa di un guadagno ritenuto inadeguato, le giovani donne sono state violentemente malmenate e minacciate di ripercussioni nei confronti dei loro familiari residenti in Romania. Nel corso delle indagini gli investigatori della Squadra Mobile si sono imbattuti in una terza vittima rumena che in un’occasione è stata violentemente malmenata da uno dei due indagati. La vittima ha riferito anche lei di essere giunta in Italia da alcuni anni con la speranza di un lavoro onesto, a causa il suo stato totale di indigenza, ma, una volta arrivata, di essere stata costretta dai due indagati a svolgere attività di accattonaggio, cedendo loro il denaro ricevuto. Preziosa ai fini dell’indagine è stata altresì la testimonianza di una donna italiana che, in alcune occasioni, ha avuto modo di vedere una delle vittime con inequivocabili segni visibili delle percosse subite.

 

AGI – La casa automobilistica tedesca Volkswagen festeggia il 50 anniversario della sua auto più iconica, la Golf, che ha venduto 37 milioni di unità in tutto il mondo da quando i primi modelli sono entrati in produzione nel 1974. “Più di 2.000 persone hanno scelto una nuova Golf ogni giorno negli ultimi 50 anni”, ha calcolato Volkswagen in una nota.

 

Il 29 marzo 1974 il Gruppo ha avviato la produzione della prima generazione di Golf, un’auto dalla forma spigolosa che succedeva al leggendario e sinuoso Maggiolino. La Golf continua a essere prodotta a Wolfsburg, la storica roccaforte del marchio VW, fondato nel 1937, oltre che in altri siti produttivi in Germania e in altri sette Paesi.

 

 

Negli ultimi cinquant’anni sono state prodotte otto versioni di Golf, l’ultima delle quali nel 2019. Quest’anno Volkswagen ha presentato l’ultimo aggiornamento della Golf 8, disponibile anche come ibrida plug-in. Per quest’ultima, VW promette “un’autonomia completamente elettrica di oltre 100 km”, nonché “il controllo vocale e un agente di conversazione basato sull’intelligenza artificiale Chat GPT”, prosegue la nota.

 

Il marchio sta organizzando una mostra speciale sul 50 anniversario della Golf, in programma nel suo museo di Wolfsburg, nel nord della Germania, da martedi’ fino al 23 febbraio 2025. La Golf è il modello più venduto in Germania secondo la società di analisi di mercato Statista, che ha contato 81.100 Golf vendute nel 2023, in leggero calo rispetto all’anno precedente. Secondo l’Agenzia Federale della Motorizzazione (KBA), le auto VW nel complesso hanno rappresentato il 18% delle immatricolazioni in Germania nel 2023, ben prima di Mercedes (10%) e Audi (8,7%), un altro marchio del Gruppo Volkswagen. 

 

AGI – Flavio Briatore è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dopo un intervento al cuore per un tumore cardiaco benigno. È stato lo stesso imprenditore a raccontarlo in un video postato su Instagram in cui ha sottolineato l’importanza della prevenzione e ha ringraziato i medici e l’ex moglie, Elisabetta Gregoraci. Briatore, che compirà 74 anni il 12 aprile, ha spiegato che il tumore gli è stato scoperto controlli di routine al San Raffaele, a meta’ marzo. La “massa benigna” è stata rimossa “con un intervento mininvasivo, usando una tecnica endoscopica”, ha spiegato, e l’intervento “è perfettamente riuscito”. “Ringrazio calorosamente il professor Francesco Maisano, il team della Terapia Intensiva Cardiochirurgica e del mitico Reparto 1 Q del San Raffaele”, ha aggiunto.

 

Ora dovrà sottoporsi a una serie di controlli di routine ma non saranno necessarie sedute di chemio o radioterapia. Poi l’invito a fare prevenzione e a sottoporsi a controlli almeno una volta all’anno: “Io l’ho fatto due anni fa e questo tumore benigno non c’era, quest’anno c’era”, ha spiegato. “Prendiamo questo momento per ricordarci quanto tutto sia futile rispetto alla salute. Si torna a casa”, ha scritto sui social Gregoraci, da cui l’imprenditore si era separato nel 2018.